La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la revoca delle ordinanze di arresto per tre figure chiave coinvolte in un’inchiesta di corruzione. La decisione, emessa il 13 novembre 2025, ha riguardato Manfredi Catella, Alessandro Scandurra e Andrea Bezziccheri, tutti e tre protagonisti di un caso legato all’urbanistica milanese.
Le motivazioni della Cassazione
La Cassazione ha dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato dalla Procura di Milano, che contestava le ordinanze del Tribunale del Riesame risalenti a metà agosto. Queste ordinanze avevano annullato gli arresti domiciliari per Catella, Scandurra e Bezziccheri, ritenendo insufficienti gli indizi di corruzione. In particolare, il caso ha visto coinvolto Manfredi Catella, noto immobiliarista, Alessandro Scandurra, architetto e membro della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, e Andrea Bezziccheri, costruttore, l’unico dei tre a essere stato inizialmente incarcerato.
La decisione della VI Sezione della Cassazione ha confermato i provvedimenti del Riesame, con l’attesa per le motivazioni dettagliate. La Procura di Milano, che sosteneva la “mancanza, apparenza e manifesta illogicità della motivazione” del Riesame, ha trovato un ostacolo nei commenti della sostituta procuratrice generale Cristina Marzagalli. Quest’ultima ha sottolineato come gli atti dell’accusa non dimostrassero alcun accordo corruttivo tra Scandurra e Catella, evidenziando che i pagamenti effettuati da Coima a favore di Scandurra erano legati a servizi professionali regolarmente contabilizzati.
Il caso del progetto Pirellino
Un altro aspetto cruciale del caso è legato all’accusa di violazione dei doveri d’ufficio. Questo è emerso dalla partecipazione di Scandurra alla seduta del 5 ottobre 2023, durante la quale si discuteva del progetto noto come Pirellino. Tuttavia, la Cassazione ha rilevato l’assenza di prove che dimostrassero un contributo determinante di Scandurra nella formazione del parere favorevole della commissione, composta da undici membri. Non sono emerse evidenze di pressioni indebite da parte di Scandurra sugli altri membri della commissione.
Nel suo intervento, la procuratrice generale Marzagalli ha rimarcato come il Riesame avesse operato un’analisi logica e puntuale delle prove, escludendo la possibilità di critiche da parte della Corte di Cassazione. Ha anche evidenziato che la mancanza di motivazione dell’ordinanza del Riesame riguardo ai gravi indizi di colpevolezza non può essere contestata dalla Corte di legittimità.
Prossimi passi per la Procura di Milano
Con la conferma della revoca delle misure cautelari da parte della Cassazione, la Procura di Milano, rappresentata dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, insieme alla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, si trova ora di fronte a una scelta cruciale. Potranno decidere di accettare il doppio stop da parte del Riesame e della Cassazione oppure continuare sulla loro linea accusatoria, perseguendo la possibilità di richiedere un processo. La situazione resta quindi in evoluzione, con gli sviluppi futuri che potrebbero avere un impatto significativo sulle carriere degli individui coinvolti e sull’inchiesta stessa.
