La giornata del 13 novembre 2025 segna un momento critico nel conflitto israelo-palestinese, con eventi che si susseguono in un clima di tensione crescente. Nella serata di oggi, il gruppo militante Hamas, attraverso le sue Brigate al-Qassam, prevede di consegnare il corpo di un ostaggio recuperato a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. La consegna è attesa per le 19:00 ora italiana, come riportato dalla rete al-Jazeera. Questo evento avviene nel contesto di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, che ha visto il rilascio di ostaggi nelle ultime settimane.
Coloni israeliani incendiano moschea in Cisgiordania
Nel frattempo, la situazione in Cisgiordania si fa sempre più preoccupante. Oggi, un gruppo di coloni israeliani ha dato fuoco alla moschea di Al Hajja Hamida, situata tra le città di Deir Istiya e Kafr Haris. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato che, nonostante i danni all’edificio, l’incendio è stato contenuto grazie all’intervento dei residenti locali. I coloni hanno lanciato materiali infiammabili contro l’ingresso della moschea, nel governatorato di Salfit, lasciando messaggi razzisti e ostili sui muri.
Questi atti di violenza hanno suscitato preoccupazione a livello internazionale. Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha espresso timori riguardo alle possibili ripercussioni delle violenze in Cisgiordania sulla situazione a Gaza, affermando che le azioni dei coloni potrebbero compromettere gli sforzi per mantenere la tregua. Rubio ha accolto con favore le dichiarazioni del presidente israeliano Isaac Herzog, che ha condannato fermamente gli atti di violenza, definendoli “gravi e sconvolgenti”.
Critiche italiane alle violazioni della tregua
In Italia, il Movimento 5 Stelle ha denunciato le violazioni sistematiche della tregua da parte di Israele, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania. I capigruppo delle commissioni Esteri di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Bruno Marton, hanno sottolineato che i bombardamenti israeliani continuano, con un bilancio di 245 palestinesi uccisi e oltre 600 feriti dal 10 ottobre. Hanno anche evidenziato l’uso di esplosivi da parte dell’esercito israeliano per distruggere interi quartieri e le restrizioni all’ingresso di aiuti umanitari, gestiti da milizie palestinesi filo-israeliane.
I parlamentari italiani hanno denunciato il silenzio del governo italiano di fronte a queste violazioni, accusando Netanyahu di proseguire con le sue azioni senza alcuna conseguenza. Le immagini satellitari mostrano un numero crescente di edifici distrutti, mentre emergono prove di crimini di guerra, tra cui l’uso di civili palestinesi come scudi umani e torture ai prigionieri.
La situazione rimane tesa, con le violenze in Cisgiordania che alimentano ulteriormente il conflitto e mettono in discussione la stabilità della tregua in atto.
