Venezuela: la portaerei di Trump in azione mentre Londra si dissocia dagli Usa

Marianna Ritini

Novembre 12, 2025

La Marina statunitense sta proseguendo la sua missione contro il narcotraffico nel 2025. Recentemente, il Regno Unito ha deciso di interrompere parzialmente la condivisione di informazioni di intelligence con gli Stati Uniti, mentre la Russia ha negato di fornire aiuti al presidente venezuelano Nicolas Maduro.

Il gruppo d’attacco della Marina statunitense, sotto il comando della portaerei Uss Gerald R. Ford, ha fatto il suo ingresso nell’area di competenza del Comando Navale Sud degli Stati Uniti, che include l’America Latina e il Caraibi. Questa operazione, avviata quasi tre settimane fa, ha come obiettivo principale il contrasto al narcotraffico e ha portato a un incremento della presenza militare nella regione. Il governo venezuelano, guidato da Maduro, esprime preoccupazione per un possibile conflitto su larga scala, temendo che questa operazione possa nascondere un piano per destituire il suo leader.

La reazione del Regno Unito

Il Regno Unito ha recentemente preso una posizione di distacco rispetto alle politiche di Donald Trump, decidendo di limitare la cooperazione in materia di intelligence riguardo ai traffici di droga nei Caraibi. Questa scelta è stata motivata dalle preoccupazioni emerse dopo oltre 20 operazioni condotte da Washington contro imbarcazioni sospette. Secondo quanto riportato dalla Cnn, Londra teme che le informazioni fornite possano essere utilizzate per identificare obiettivi da attaccare, con il rischio di “esecuzioni extragiudiziali”, come evidenziato dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk.

Un portavoce di Downing Street ha confermato che non verranno rilasciate dichiarazioni su questioni di sicurezza o intelligence, sottolineando che gli Stati Uniti rimangono il partner principale del Regno Unito in ambito difensivo. Tuttavia, la situazione potrebbe generare imbarazzo in vista dell’incontro tra la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper e il segretario di Stato americano Marco Rubio, previsto per il giorno successivo al vertice G7 dei ministri degli Esteri in Canada.

Sequestro di cocaina a Panama

Recentemente, le autorità di Panama hanno effettuato un importante sequestro di cocaina destinata agli Stati Uniti, intercettando un traghetto nel Pacifico. Il procuratore Julio Villareal ha dichiarato che sono state confiscate circa 12 tonnellate di cocaina in un’operazione che ha portato all’arresto di 10 persone. Questo sequestro rappresenta uno dei più significativi mai effettuati nelle acque panamensi.

Panama funge da snodo cruciale per il traffico di cocaina proveniente dal Sud America, in particolare dalla Colombia, diretta verso gli Stati Uniti, il principale mercato di consumo al mondo. Villareal ha specificato che tra i detenuti ci sono cittadini venezuelani, ecuadoriani e nicaraguensi, tutti a bordo del traghetto partito dalla Colombia. Nel 2023, Panama ha già sequestrato un totale di 119 tonnellate di sostanze stupefacenti.

I paesi latinoamericani stanno dimostrando un crescente impegno nel contrasto al narcotraffico, in risposta alla campagna militare degli Stati Uniti contro le imbarcazioni sospettate di trasportare droga, che ha già causato almeno 76 vittime tra il Caraibi e il Pacifico. Washington sostiene che il suo dispiegamento militare nella regione sia parte di una strategia antidroga, ma il Venezuela teme che possa essere un pretesto per destabilizzare il governo di Maduro.

Negazioni dalla Russia

Negli ultimi tempi, il Venezuela ha cercato di ottenere supporto dalla Russia. Tuttavia, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha categoricamente negato qualsiasi richiesta di assistenza militare o di dispiegamento di armamenti russi sul suolo venezuelano, come riportato dall’agenzia Tass. Lavrov ha affermato che la Federazione Russa è pronta a rispettare gli obblighi reciproci stabiliti nell’accordo esistente con il Venezuela, considerato un partner strategico e un paese amico.

Un accordo di cooperazione strategica è stato firmato nel maggio scorso, in concomitanza con la visita ufficiale di Maduro a Mosca. Questo accordo stabilisce la necessità di una collaborazione approfondita in ambito di sicurezza, inclusi gli aspetti tecnico-militari. Lavrov ha ribadito l’impegno della Russia a rispettare le disposizioni contenute in tale intesa, confermando così il legame tra i due paesi.

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