Uno studio scientifico contraddice Trump: assente il legame tra paracetamolo in gravidanza e autismo

Franco Fogli

Novembre 10, 2025

Il dibattito sull’uso del paracetamolo durante la gravidanza ha ripreso vigore dopo le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel settembre 2025. Il presidente ha sollevato preoccupazioni circa un possibile legame tra l’assunzione di questo farmaco da parte delle donne incinte e l’insorgenza di autismo nei bambini. Tuttavia, una recente ricerca pubblicata dal British Medical Journal (BMJ) ha messo in discussione tali affermazioni, evidenziando l’assenza di prove concrete a sostegno di questa connessione.

La ricerca scientifica

La revisione condotta da un team internazionale di scienziati provenienti da Regno Unito, Spagna e Australia ha analizzato l’attuale stato delle evidenze riguardanti il paracetamolo in gravidanza. Secondo lo studio, “le evidenze disponibili non collegano chiaramente l’uso di paracetamolo in gravidanza con l’autismo o il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini”. Gli autori hanno sottolineato che le donne in dolce attesa dovrebbero essere informate della sicurezza del paracetamolo per il trattamento di febbre e dolore durante la gravidanza.

La revisione ha esaminato nove studi sistematici, comprendenti 40 ricerche osservazionali, sull’uso del paracetamolo e il rischio di autismo e ADHD. Gli scienziati hanno utilizzato strumenti riconosciuti per valutare la qualità delle revisioni e per identificare eventuali distorsioni nei risultati. Le conclusioni hanno mostrato un’affidabilità complessiva da bassa a criticamente bassa, suggerendo che qualsiasi apparente associazione osservata potrebbe derivare da fattori genetici e ambientali condivisi all’interno delle famiglie.

Le implicazioni per la salute pubblica

La revisione ha messo in luce l’importanza di informare adeguatamente i medici, le donne in gravidanza e le famiglie riguardo alla qualità delle evidenze esistenti. Gli scienziati hanno raccomandato che le donne incinte possano continuare ad assumere paracetamolo quando necessario, senza timori infondati. Le agenzie regolatorie di tutto il mondo considerano il paracetamolo un trattamento sicuro per febbre e dolore durante la gravidanza, a condizione che venga utilizzato secondo le indicazioni.

Inoltre, gli autori hanno evidenziato che le revisioni sistematiche sull’argomento variano significativamente in termini di qualità, e che studi che non prendono in considerazione fattori cruciali come la salute e lo stile di vita dei genitori non possono fornire stime accurate sugli effetti del paracetamolo sullo sviluppo neurologico dei neonati.

I limiti dello studio

Il team di ricerca ha riconosciuto alcuni limiti nella loro analisi. Le revisioni incluse differivano per ambito e metodologia, e non è stato possibile esplorare gli effetti legati ai tempi di somministrazione e alle dosi di paracetamolo. Nonostante ciò, gli scienziati hanno affermato che la revisione rappresenta una sintesi delle prove più rilevanti, dimostrando l’assenza di evidenze solide che colleghino l’uso di paracetamolo durante la gravidanza con l’autismo e l’ADHD nei bambini.

Il team del BMJ ha affermato che l’attuale base di prove non è sufficiente per stabilire un legame definitivo tra l’esposizione al paracetamolo in utero e lo sviluppo di autismo e ADHD. È necessario condurre ulteriori studi di alta qualità per migliorare la comprensione di come il paracetamolo possa influenzare lo sviluppo neurologico infantile, tenendo conto dei fattori confondenti familiari e non misurati.

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