Il capitolo conclusivo della celebre serie “Stranger Things” si prepara a debuttare su Netflix, suddiviso in tre volumi. Il primo gruppo di episodi, composto da quattro puntate, sarà disponibile a partire dal 27 novembre 2025. Il secondo volume, con altri tre episodi, arriverà il 26 dicembre 2025, mentre il gran finale è atteso per l’1 gennaio 2026, con la messa in onda fissata per le 2 del mattino, ora italiana. La cittadina di Hawkins e il suo inquietante Sottosopra si apprestano a chiudere un capitolo importante della loro storia, dopo quasi un decennio di avventure. I creatori dello show, i fratelli Duffer, mettono così fine a una delle serie più iconiche e influenti degli ultimi dieci anni, che ha visto protagonisti un gruppo di ragazzi degli anni Ottanta – Michael, Will, Lucas, Dustin, Max e Undici – uniti da un’amicizia profonda mentre affrontano le sfide della crescita e le loro paure, materializzate attraverso il Sottosopra, una dimensione parallela al mondo umano.
La crescita dei protagonisti
I giovani attori hanno vissuto un percorso di crescita unico. Finn Wolfhard sottolinea come “crescere su un set sia un modo particolare di diventare adulti”. La loro esperienza professionale, iniziata da piccoli, ha mescolato il lavoro con il gioco, creando un equilibrio che ha influito sul loro sviluppo. Wolfhard evidenzia l’importanza di mantenere la leggerezza e la curiosità infantile anche nel mondo del cinema, un aspetto fondamentale per affrontare nuovi progetti. Noah Schnapp aggiunge che anche il pubblico ha vissuto una crescita parallela, seguendo le avventure dei protagonisti. La serie, infatti, racconta una storia di amicizia e di come le persone possano unirsi per superare le avversità. I Duffer affermano che ogni personaggio affronta le proprie difficoltà, ma insieme riescono a vincere, mantenendo viva la speranza nella connessione umana.
Ombre e luci nel mondo di Stranger Things
Se l’amicizia è il fulcro della narrazione, il Sottosopra rappresenta il suo aspetto più oscuro. Caleb McLaughlin osserva che oggi l’Upside Down si manifesta anche sui social media, dove il “doomscrolling” rende difficile sfuggire all’oscurità. Finn Wolfhard si interroga se la paura di crescere possa essere vista come una forma di Sottosopra. Gaten Matarazzo, però, non condivide completamente questa visione, affermando che i ragazzi affrontano la crescita con coraggio e entusiasmo, anche se prima del previsto. Secondo Matarazzo, il vero rischio è quello di crescere troppo in fretta, ma ogni individuo ha il proprio “Upside Down”, il proprio lato oscuro che affronta in modo unico.
Un addio difficile ma necessario
Con la quinta stagione in arrivo, gli attori si preparano a dire addio ai loro personaggi, ma riconoscono l’importanza di chiudere la storia al momento giusto. Wolfhard afferma che la conclusione rispetterà tutti i personaggi e che, sebbene non siano pronti a separarsi, è fondamentale mantenere vivo l’interesse del pubblico. McLaughlin esprime il desiderio di continuare a mantenere i legami creati sul set, definendo l’esperienza di lavorare insieme come una vera “famiglia”. Anche se sarà difficile, è necessario chiudere un capitolo per preservare il ricordo di ciò che è stato creato. Gaten Matarazzo aggiunge che ogni fine porta con sé nuove opportunità, e non si sa mai cosa riserverà il futuro.
L’eredità di Stranger Things
Mentre i protagonisti di Hawkins si preparano a concludere la loro avventura, i Duffer parlano di possibili nuove storie da raccontare nell’universo di “Stranger Things”. McLaughlin sottolinea che la serie ha un valore senza tempo, capace di unire diverse generazioni. Matarazzo immagina il momento in cui i bambini che oggi guardano la serie diventeranno genitori e racconteranno ai propri figli di come siano cresciuti seguendo le avventure di Hawkins. I Duffer auspicano che “Stranger Things” possa continuare a ispirare nuove storie, perché il mondo ha bisogno di racconti che parlino di connessione e umanità.
