Il Premio Letterario Vesta, giunto alla sua quarta edizione, si svolgerà il 12 dicembre 2025 alle ore 18 presso Palazzo Valentini, a Roma. Questo evento, patrocinato da Roma Capitale e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Culturali, si propone di esplorare il delicato equilibrio tra tecnologia e creatività, ponendo una domanda cruciale: “Tecnologia e creatività possono convivere, o una delle due deve soccombere?”. Il premio si rivolge in particolare ai giovani scrittori esordienti del Lazio, offrendo loro un palcoscenico per esprimere le proprie idee.
La visione di sara matteucci
Sara Matteucci, direttrice artistica del premio, ha condiviso la sua visione riguardo a questo incontro tra innovazione e immaginazione. Ha affermato che la coesistenza tra tecnologia e creatività è possibile solo se entrambe accettano di non assomigliarsi, suggerendo così un dialogo costruttivo tra queste due dimensioni. La Matteucci ha messo in evidenza l’importanza di ridefinirsi in un contesto in continua evoluzione, dove la parola umana si confronta con l’intelligenza artificiale.
Il riconoscimento del talento
Il Premio Vesta non si limita a riconoscere il talento letterario. Infatti, una parte significativa del premio, pari a 1.000 euro e una selezione di libri forniti da Edizioni Magi, sarà devoluta all’Associazione Tor Più Bella. Questa organizzazione è attivamente coinvolta nella riqualificazione del quartiere di Tor Bella Monaca, contribuendo così a migliorare il tessuto sociale e culturale della zona. Inoltre, il Premio collabora con l’Associazione Toponomastica Femminile, un’iniziativa che mira a riequilibrare la rappresentanza delle donne nella toponomastica italiana, attualmente ferma al 5%.
Opportunità di formazione
Il vincitore del Premio Vesta avrà anche l’opportunità di partecipare a corsi dedicati alle automazioni creative e all’uso dell’intelligenza artificiale applicata alla scrittura. Questa formazione sarà possibile grazie a una borsa di studio offerta da Carriere.it e dal nuovo hub Carriere.ai. Sara Matteucci ha dichiarato: “Vogliamo formare autori capaci di guidare il cambiamento, non di subirlo. L’intelligenza artificiale deve essere compresa e utilizzata per ampliare il sapere, non per sostituirlo”. Questo approccio sottolinea l’importanza di un utilizzo consapevole e creativo delle nuove tecnologie nel campo della scrittura e della letteratura.
