Ucraina, la reazione dell’ambasciata russa a Roma sul tatuaggio di Calenda e la sua risposta: “Verrete sconfitti come l’Urss”

Marianna Ritini

Novembre 9, 2025

L’ambasciata russa a Roma ha espresso forti critiche nei confronti di Carlo Calenda, il leader del partito Azione, per il suo nuovo tatuaggio che rappresenta il tridente ucraino, simbolo nazionale dell’Ucraina. In un post pubblicato su Facebook, l’ambasciata ha messo in discussione la comprensione di Calenda riguardo al significato di questo simbolo, insinuando che il suo gesto rappresenti un’adesione a ideologie estremiste. La dichiarazione ha suscitato un acceso dibattito sui social media.

Carlo Calenda (Fotogramma/Ipa)
Carlo Calenda (Fotogramma/Ipa)

La critica dell’ambasciata russa

L’ambasciata russa ha definito il tatuaggio di Calenda come una “bravata”, affermando che il politico italiano si unisce simbolicamente a una comunità di figure storiche accusate di crimini contro vari gruppi etnici, tra cui ebrei e zingari. Questo attacco è stato formulato in un contesto di crescente tensione geopolitica tra la Russia e l’Occidente, in particolare con riferimento al conflitto in corso in Ucraina. La critica si è concentrata sull’idea che il gesto di Calenda possa essere interpretato come una mancanza di rispetto nei confronti della storia e delle vittime di tali ideologie.

La reazione di Carlo Calenda

Carlo Calenda non ha tardato a rispondere alle accuse mosse dall’ambasciata russa. Attraverso un post sulla piattaforma X, ha dichiarato: “Verrete sconfitti. Come è stata sconfitta l’Urss. La libertà alla fine vince sempre sulla tirannia”. Con queste parole, il leader di Azione ha voluto rimarcare la sua posizione a favore della libertà e della democrazia, sottolineando che il suo tatuaggio rappresenta un simbolo di sostegno all’Ucraina e alla sua lotta contro l’aggressione russa. Calenda ha concluso il suo messaggio con l’hashtag ‘Slava Ukraïni’, un’espressione di solidarietà nei confronti del popolo ucraino.

Il dibattito che ne è seguito ha messo in luce le divisioni politiche e culturali in atto, non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. La questione del tatuaggio di Calenda ha aperto un ulteriore fronte di discussione sulle posizioni politiche e sui simboli nazionali, evidenziando come gesti personali possano assumere significati ben più ampi nel contesto attuale.

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