Fonti diplomatiche riportano che i fondi per la ricostruzione di Gaza non saranno destinati alle aree controllate da Hamas. La situazione si complica ulteriormente con un avvertimento di Israele al Libano riguardo alla minaccia rappresentata da Hezbollah.
Resistenze alla proposta di ricostruzione di Gaza
Il 9 novembre 2025, diversi paesi arabi manifestano forti opposizioni a una proposta avanzata dagli Stati Uniti, la quale prevede la ricostruzione di una nuova Gaza limitata esclusivamente alla parte dell’enclave sotto il controllo israeliano. Secondo quanto riportato dal Financial Times, questa iniziativa ha suscitato timori tra le nazioni arabe e musulmane, le quali temono che possa portare a una divisione permanente del territorio palestinese. La questione è particolarmente delicata, poiché la recente tregua tra Israele e Hamas ha creato una situazione di fatto in cui Gaza è divisa dalla cosiddetta Linea Gialla. Le forze israeliane controllano una metà del territorio, mentre Hamas governa l’altra, dove risiede la maggior parte della popolazione palestinese.
Dopo due anni di offensiva israeliana, Gaza è ridotta in gran parte a macerie, rendendo la ricostruzione una priorità per i paesi occidentali e arabi. Tuttavia, Israele e gli Stati Uniti hanno chiarito che i fondi non saranno destinati alle aree sotto il controllo di Hamas. Jared Kushner, ex consigliere dell’amministrazione Trump, ha suggerito di avviare la ricostruzione dai territori controllati da Israele. Tale proposta ha suscitato preoccupazioni tra i paesi arabi, i quali avvertono che una divisione di Gaza potrebbe diventare definitiva. Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha espresso la necessità di stabilire una tempistica chiara per il ritiro israeliano, avvertendo che il mancato rispetto di questo principio potrebbe portare a conflitti tra palestinesi, egiziani, qatarioti, turchi, Stati Uniti e Israele.
Israele avverte il Libano riguardo a Hezbollah
Israele ha recentemente inviato un messaggio al governo libanese, tramite canali diplomatici statunitensi, esprimendo preoccupazione per la mancanza di azione dell’esercito libanese nel disarmare Hezbollah. Secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Kan, il gruppo militante sostenuto dall’Iran sta riarmando il proprio arsenale, contravvenendo agli accordi di cessate il fuoco stabiliti lo scorso anno. Il messaggio israeliano sottolinea che Hezbollah ha contrabbandato centinaia di razzi dalla Siria al Libano, ha riparato i lanciatori di missili danneggiati e ha reclutato migliaia di nuovi membri.
Israele ha avvertito che senza un’azione decisiva contro Hezbollah, il paese continuerà a rispondere con attacchi militari. La situazione rimane tesa, con Israele che richiede la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti in mano a Hamas. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha affermato che le operazioni militari continueranno fino a quando non saranno restituiti tutti gli ostaggi e distrutti tutti i tunnel utilizzati dal gruppo militante.
