Il dibattito attorno al Fondo cinema 2026 si intensifica, con il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che risponde a critiche provenienti da esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. In una dichiarazione rilasciata il 9 novembre 2025, Giuli ha definito gli attacchi personali nei suoi confronti come manifestazioni di “stolida, crassa ignoranza“. Questa affermazione arriva in seguito al tentativo del Ministero della Cultura di riallocare 100 milioni di euro inutilizzati, una manovra che ha suscitato polemiche e controversie.
Le dichiarazioni del Ministro Giuli
Il Ministro Giuli ha espresso il suo disappunto riguardo alle critiche, sottolineando che il suo intento non è mai stato quello di compromettere le spettanze dovute dal 2022 al 2024. Secondo Giuli, gli attacchi rivolti al suo operato non solo sono infondati, ma danneggiano anche la reputazione della Ragioneria generale dello Stato, insinuando dubbi sulla sua imparzialità . “Gli sguaiati attacchi personali contro il tentativo del Mic di riallocare 100 milioni inutilizzati sul Fondo cinema 2026 dimostrano la stolida, crassa ignoranza di chi se ne fa portavoce”, ha dichiarato il Ministro, evidenziando la sua determinazione nel perseguire obiettivi di efficienza e ristrutturazione nel settore culturale.
Le reazioni delle opposizioni
La capogruppo del Partito Democratico in Commissione Cultura, Irene Manzi, ha risposto alle affermazioni di Giuli, definendo il blocco del decreto che avrebbe dovuto recuperare i fondi come un segnale di una gestione caotica e improvvisata. Manzi ha chiesto al Ministro di riferire in Parlamento sulla situazione critica che ha portato a questa impasse. Ha descritto le azioni di Giuli come “tagli presentati come riforme” e ha sottolineato che la paralisi dei fondi destinati al cinema e all’audiovisivo rappresenta un fallimento della sua amministrazione. Secondo Manzi, il settore culturale è ora ostaggio di errori che minacciano la sua credibilità e continuità .
La posizione del Movimento 5 Stelle
Anche il deputato del Movimento 5 Stelle, Gaetano Amato, ha espresso il suo dissenso nei confronti del Ministro. Amato ha paragonato la situazione attuale a un film di Luigi Zampa, evidenziando la scarsa coerenza e chiarezza nell’operato di Giuli. “Sembra il remake del film di Luigi Zampa ‘Anni ruggenti’”, ha affermato, criticando il modo in cui il Ministro gestisce la questione dei fondi. Amato ha chiesto chiarezza sul ruolo di Giuli nel settore cinematografico, suggerendo che il suo approccio sia più improntato alla retorica che alla sostanza.
Il dibattito sul futuro del cinema italiano e sulla gestione dei fondi continua a generare tensioni politiche, con le opposizioni pronte a mantenere alta l’attenzione su ogni sviluppo. La questione della cultura e del suo finanziamento rimane un tema cruciale, con ripercussioni significative per il settore e per la politica italiana nel suo complesso.
