Cina, Follini elogia D’Alema: “La sua tenacia merita rispetto”

Franco Fogli

Novembre 9, 2025

Marco Follini, noto politico italiano, ha recentemente condiviso una riflessione profonda sulla sua lunga conoscenza con Massimo D’Alema, risalente al 1975. In un’intervista pubblicata il 9 novembre 2025, Follini ha descritto il loro rapporto come un intreccio di confronti e differenze, segnato da un rispetto reciproco che ha attraversato decenni di vita politica.

Un incontro di storie politiche

Follini ha ricordato che nel 1975 D’Alema era il segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (Fgci), mentre lui stesso sarebbe diventato segretario del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana (Dc) due anni dopo. Questo contesto ha creato una dinamica di interazione tra i due, che si sono trovati a incrociarsi frequentemente nel corso degli anni, spesso in contrasto ma talvolta anche in sintonia. “La nostra storia politica si è intrecciata, ma ciò che ci distingue è ben più significativo di ciò che ci unisce”, ha affermato Follini, evidenziando le loro differenze ideologiche.

Nel corso del tempo, Follini ha notato come D’Alema rappresenti la tenacia e la passione per il dibattito, mentre lui stesso tende a evitare il conflitto. “Lui è rimasto comunista, mentre io mi considero democristiano, nonostante la fine della Dc“, ha specificato Follini, sottolineando come le loro visioni del mondo siano profondamente diverse. Questa diversità, tuttavia, è fonte di orgoglio per entrambi.

Un incontro a Pechino

Follini ha anche menzionato un recente incontro con D’Alema a Pechino, descrivendo la sensazione di trovarsi all’altro capo del mondo. Durante questo incontro, ha avuto modo di leggere due interviste rilasciate da D’Alema, che hanno riacceso in lui il “brivido della distanza politica” che li separa. “Siamo entrambi occidentali, ma con idee di Occidente molto diverse”, ha osservato Follini, riflettendo su come le loro esperienze e visioni politiche siano state influenzate da contesti storici e culturali differenti.

Follini ha fatto riferimento alla storicità della politica, affermando che essa non è solo un ricordo del passato, ma un elemento che influisce sul futuro. Ha citato Keynes, affermando che la storia è fondamentale per comprendere il presente e progettare il futuro. “La politica è bella proprio per la sua capacità di mantenere viva la coerenza delle convinzioni”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di rimanere fedeli a se stessi, anche di fronte alle sfide del conformismo.

Riflessioni sulla generazione politica attuale

Follini ha concluso la sua riflessione parlando della sua generazione, la quale ha vissuto in un contesto politico che ha formato i suoi valori e le sue convinzioni. “Siamo stati figli di partito, anche se quei partiti non esistono più”, ha ricordato, sottolineando come il tempo trascorso non consenta illusioni e come il mondo attuale sia cambiato radicalmente.

Tuttavia, ha affermato che è fondamentale per la sua generazione mantenere la propria identità e non travestirsi per adattarsi ai nuovi contesti. “Siamo la nostra storia, e questa tenacia merita rispetto”, ha concluso Follini, riconoscendo in D’Alema un compagno di viaggio, pur con differenze sostanziali nelle loro visioni politiche. La riflessione di Follini si presenta come un richiamo alla necessità di onorare il proprio passato e le proprie convinzioni, in un mondo in continua evoluzione.

×