Peppe Vessicchio: una storica sentenza porta il suo nome nella giurisprudenza

Marianna Ritini

Novembre 8, 2025

Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza che segna una svolta significativa nel panorama dei diritti musicali, stabilendo che anche le musiche create per la televisione devono garantire compensi a produttori e artisti. Questa decisione rappresenta una vittoria storica per il maestro Beppe Vessicchio e per l’intero settore musicale.

La sentenza che cambia le regole

Il 3 agosto 2023, il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso di Beppe Vessicchio, il noto direttore d’orchestra, in una controversia legale contro la Rai. La questione centrale riguardava il riconoscimento del diritto al compenso per le musiche create per il programma ‘La Prova del Cuoco’. La sentenza ha portato alla luce il fatto che anche le musiche composte esclusivamente per la televisione rientrano nella categoria dei fonogrammi, e pertanto devono generare compensi per i produttori e gli artisti coinvolti.

Il Nuovo Imaie, l’ente che gestisce i diritti degli artisti interpreti ed esecutori, ha definito questa decisione come un “verdetto storico“, sottolineando l’importanza di tutelare i diritti di chi crea musica. La sentenza ha chiarito che la Rai è obbligata a riconoscere e pagare i diritti spettanti per l’utilizzo delle registrazioni musicali.

Le implicazioni della sentenza

La causa tra Vessicchio e la Rai è emersa a causa del rifiuto dell’emittente di riconoscere al maestro lo status di produttore fonografico. La Rai sosteneva che le sigle musicali non fossero distribuite a livello discografico, ma il Tribunale ha chiarito che anche le musiche create per programmi televisivi sono considerate fonogrammi. Di conseguenza, il compenso per la loro diffusione deve essere calcolato sull’1,5% dei ricavi lordi derivanti dall’utilizzo delle registrazioni.

Inoltre, i contratti stipulati tra Vessicchio e la Rai sono stati classificati come contratti di edizione, che riguardano la cessione dei diritti d’autore, e non come contratti discografici. Questo ha confermato che i diritti fonografici restano di proprietà del maestro, garantendo così una protezione maggiore per il suo lavoro e per quello degli artisti coinvolti.

Un messaggio di rispetto per gli artisti

Beppe Vessicchio ha commentato che questa vicenda non rappresenta solo un’importante pagina di giurisprudenza, ma anche un chiaro segnale di rispetto per chi crea musica. La sentenza dimostra che il talento e l’impegno degli artisti meritano di essere tutelati, anche quando l’ambiente di lavoro è quello della televisione. Questo riconoscimento dei diritti musicali potrebbe avere ripercussioni significative nel settore, promuovendo una maggiore consapevolezza riguardo all’importanza di garantire compensi adeguati a chi contribuisce alla creazione di contenuti musicali.

Questa decisione potrebbe fungere da esempio per futuri casi legali, contribuendo a stabilire un precedente nella lotta per i diritti degli artisti e dei produttori musicali, e rappresenta un passo avanti verso una maggiore equità nel settore della musica.

×