Gaza: identificato l’ostaggio rilasciato a Israele dalla Jihad Islamica

Franco Fogli

Novembre 8, 2025

Il 8 novembre 2025, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato l’identificazione di Lior Rudaeff, un ostaggio il cui corpo è stato consegnato a Israele dalla Jihad Islamica palestinese. Rudaeff, 61 anni, ricopriva il ruolo di vice coordinatore della sicurezza del kibbutz Nir Oz e faceva parte della squadra di difesa civile. Il suo corpo era stato rapito durante un attacco il 7 ottobre 2023 e portato nella Striscia di Gaza, come riportato dal Times of Israel.

La nota ufficiale dell’ufficio del premier esprime il profondo cordoglio del governo israeliano nei confronti della famiglia Rudaeff e di tutte le famiglie degli ostaggi deceduti. Si sottolinea l’impegno del governo nel lavorare incessantemente per riportare i resti degli ultimi cinque ostaggi uccisi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza, affinché possano ricevere una degna sepoltura. Inoltre, viene evidenziato che Hamas è tenuta a rispettare gli accordi presi con i mediatori e a restituire i corpi come parte dell’implementazione dell’intesa.

Mandato d’arresto contro Netanyahu in Turchia

Nel contesto delle tensioni geopolitiche, la Turchia ha recentemente emesso mandati d’arresto contro Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, accusandoli di “genocidio”. La procura generale di Istanbul ha reso noto che sono stati emessi un totale di 37 mandati di arresto.

Questa iniziativa giuridica da parte della Turchia si inserisce in un quadro più ampio di accuse e tensioni internazionali riguardanti il conflitto israelo-palestinese. Le autorità turche hanno affermato che queste misure legali sono necessarie per perseguire i responsabili di crimini contro l’umanità. Il governo israeliano, da parte sua, ha respinto con fermezza tali accuse, definendole infondate e politicamente motivate.

Le reazioni a questo annuncio sono state immediate, con diverse organizzazioni internazionali e attivisti dei diritti umani che hanno espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, mentre i negoziati per una risoluzione pacifica del conflitto continuano a essere complicati da queste nuove dinamiche.

In questo contesto, la situazione rimane tesa e le conseguenze delle azioni legali della Turchia potrebbero avere ripercussioni significative sulle relazioni diplomatiche tra Israele e i paesi della regione.

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