Battaglia di Pokrovsk: Zelensky ammette la difficoltà, Russia in assedio finale

Marianna Ritini

Novembre 8, 2025

La battaglia di Pokrovsk, un punto cruciale nel conflitto ucraino, sta vivendo una fase decisiva. La città, al centro dell’attenzione da mesi, è oggetto di un’intensa pressione da parte delle forze russe, che stanno concentrando i loro sforzi per conquistarla. Questo territorio, situato nella regione del Donetsk, riveste un’importanza strategica fondamentale per il controllo delle rotte di trasporto e rifornimento. La conquista di Pokrovsk da parte di Mosca potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per ulteriori offensive verso ovest, rendendo la sua difesa da parte di Kiev una priorità assoluta.

La situazione sul campo

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha descritto la situazione come “difficile”, evidenziando l’intensificazione degli attacchi russi. Secondo le ultime informazioni, Mosca ha lanciato una serie di assalti, alternando attacchi frontali e operazioni più furtive con unità ridotte. I droni russi hanno colpito bersagli strategici mentre le forze di terra tentano di avanzare. Zelensky ha sottolineato che l’obiettivo principale delle forze nemiche è quello di occupare Pokrovsk nel più breve tempo possibile, come dimostrano i 220 attacchi registrati in soli tre giorni. All’interno della città, si stima la presenza di 314 soldati russi, mentre un significativo raggruppamento delle forze nemiche si sta concentrando nelle periferie.

Il massimo sforzo della Russia

L’Institute for the Study of War (ISW), un think tank americano, ha confermato l’aumento della presenza militare russa nella zona. Secondo l’analisi, il comando militare sta cercando di consolidare le posizioni precedentemente guadagnate attraverso infiltrazioni e sta pianificando un’ulteriore avanzata. Le forze russe, come riportato, non hanno utilizzato veicoli meccanizzati in modo significativo, eccetto per alcuni assalti meccanizzati avvenuti il 13 e 22 ottobre. Kiev ha accusato i soldati russi di camuffarsi da civili, un atto considerato un crimine di guerra secondo la Convenzione di Ginevra.

L’analisi dell’ISW riflette le dinamiche sul campo, con un aumento degli assalti russi. I dati forniti dall’esercito ucraino indicano che le forze russe hanno condotto una media di 13 attacchi al giorno a settembre 2025, ma il 5 novembre hanno superato questa media con 30 assalti.

I segnali dell’assedio

Un comandante di un battaglione di droni ucraino ha segnalato che le forze russe stanno approfittando delle avverse condizioni meteorologiche per radunarsi in gruppi consistenti e tentare di entrare nella città con mezzi leggeri come motociclette e buggy. Le forze di Mosca stanno cercando di portare rifornimenti e infiltrarsi ulteriormente nel nord di Pokrovsk, mirano a colpire le posizioni ucraine dove si trovano i mortai e i piloti di droni.

Kiev si trova in una posizione difficile, poiché non può permettersi di far riposare le sue unità migliori. Le analisi ucraine indicano che Mosca ha già effettuato tre rotazioni di truppe nella zona, nonostante le pesanti perdite subite negli ultimi mesi. Le forze speciali Spetsnaz e i soldati della fanteria navale russa sono stati inviati a rinforzare il fronte. Secondo un comandante ucraino, le posizioni russe e ucraine si alternano in modo preoccupante, con le forze nemiche che si sono infiltrate in diverse aree di Pokrovsk.

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