Una 24enne condannata per molestie afferma di essere Maddie McCann

Franco Fogli

Novembre 7, 2025

Una donna polacca di 24 anni, Julia Wandelt, è stata riconosciuta colpevole dalla giustizia britannica di aver molestato i genitori di Maddie McCann, la bambina scomparsa nel 2007 in Portogallo. I fatti si sono svolti tra giugno 2022 e febbraio 2025, periodo durante il quale Wandelt ha contattato ripetutamente Kate e Gerry McCann con lettere e telefonate, fingendo di essere la loro figlia scomparsa. La sentenza è stata emessa il 7 novembre 2025, dopo un processo di cinque settimane presso la corte penale di Leicester.

Il caso di Julia Wandelt e il processo

Durante il processo, è emerso che Julia Wandelt aveva sostenuto di essere Maddie McCann, creando una serie di situazioni di forte tensione emotiva per i genitori della bambina. La giuria ha ascoltato testimonianze e analizzato prove, tra cui la corrispondenza del DNA. I pubblici ministeri hanno dimostrato che il DNA di Wandelt non corrispondeva a quello di Madeleine, escludendo qualsiasi legame di parentela tra lei e i McCann. Nonostante ciò, la giuria ha deciso di assolvere Wandelt dall’accusa di “stalking”, che nel diritto britannico implica un comportamento ossessivo verso una persona, come seguire qualcuno o recarsi a casa sua senza invito.

La giovane donna ha mostrato segni di angoscia durante la lettura del verdetto, nascondendo il viso tra le mani. La sentenza finale sarà comunicata in un’udienza successiva. La coimputata, Karen Spragg, sessantenne di Cardiff, è stata completamente assolta dalle stesse accuse. Spragg aveva collaborato con Wandelt contattando i McCann sia telefonicamente che via email, e si era recata di persona davanti alla loro abitazione.

La scomparsa di Maddie McCann

La vicenda di Maddie McCann ha suscitato un’attenzione mondiale sin dal giorno della sua scomparsa, avvenuta il 3 maggio 2007, mentre dormiva in un appartamento a Praia da Luz, una località balneare dell’Algarve, dove la famiglia era in vacanza. Nonostante le indagini approfondite e le ricerche massicce, la bambina non è mai stata ritrovata, alimentando speculazioni e teorie nel corso degli anni.

Il caso ha coinvolto numerosi media e ha portato a un’ampia copertura internazionale, rendendo Maddie McCann un simbolo della lotta contro la scomparsa di minori. I genitori, Kate e Gerry McCann, hanno continuato a cercarla e a mantenere viva la memoria della loro figlia, partecipando a varie campagne e appelli pubblici.

Implicazioni legali e sociali

La condanna di Julia Wandelt potrebbe avere ripercussioni significative sul modo in cui vengono trattati i casi di molestie nei confronti delle famiglie di persone scomparse. Le azioni di Wandelt, pur non essendo giuridicamente classificate come stalking, hanno sollevato interrogativi etici e morali su come le persone possano sfruttare il dolore altrui per scopi personali o per cercare attenzione.

Il caso ha anche messo in evidenza la vulnerabilità delle famiglie che affrontano situazioni di scomparsa. Le molestie possono aggravare ulteriormente il trauma già subito dai genitori, rendendo la loro ricerca della verità e della giustizia ancora più difficile. La questione della salute mentale e del supporto psicologico per queste famiglie è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico.

Julia Wandelt ha affermato di non aver cercato di attirare l’attenzione o di ottenere un guadagno finanziario, ma ha dichiarato di voler semplicemente “sapere chi sono veramente”. Le sue motivazioni, tuttavia, rimangono oggetto di discussione e analisi, mentre la comunità continua a riflettere su come proteggere le famiglie vulnerabili da tali situazioni.

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