La situazione nella regione di Pokrovsk, nell’Ucraina orientale, si fa sempre più tesa. Il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che decine di soldati ucraini si sarebbero arresi, trovandosi completamente circondati durante i combattimenti. Questa notizia arriva in un contesto di crescente tensione tra Russia e Ucraina, con entrambe le parti che continuano a rivendicare successi sul campo di battaglia.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto alle reazioni occidentali riguardo ai recenti annunci di test nucleari da parte del presidente russo Vladimir Putin, definendo tali reazioni come parte di un’“isteria anti-russa” che caratterizza i media occidentali. Peskov ha affermato che la stampa internazionale distorce le dichiarazioni di Putin e ha sottolineato che le affermazioni del presidente russo sono state mal interpretate. Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza, tenutasi il 15 novembre 2025, Putin ha incaricato il ministro della Difesa, Andrei Belousov, di avviare i preparativi per i test nucleari a Novaya Zemlya. Secondo Peskov, Mosca spera che tali sviluppi non compromettano le relazioni con gli Stati Uniti.
Situazione a Pokrovsk: soldati ucraini si arrendono
A Pokrovsk, le forze russe hanno annunciato che diversi soldati ucraini, intrappolati in un’area di combattimento, si sono arresi. Il ministero della Difesa russo ha riportato che i soldati si sono arresi volontariamente, in quanto abbandonati dai loro comandanti e incapaci di resistere agli attacchi aerei e all’artiglieria. I prigionieri hanno segnalato un aumento dei feriti e la mancanza di assistenza medica. Secondo le informazioni fornite, circa 300 soldati ucraini sarebbero stati coinvolti in questa situazione critica.
Contemporaneamente, l’Ucraina ha comunicato un parziale successo nella stessa area. Il reggimento d’assalto ‘Skelia‘ ha dichiarato di aver ripreso il controllo del palazzo del consiglio comunale di Pokrovsk, issando la bandiera ucraina. Tuttavia, il quadro generale rimane complesso, poiché la città è un importante snodo logistico per il controllo delle vie di rifornimento e delle comunicazioni tra le forze in campo. Nonostante i successi sul piano simbolico, la situazione sul terreno per le forze ucraine appare ancora molto difficile.
Attacco con droni a Volgograd: un morto
Nella giornata di ieri, un attacco con droni ha colpito la regione di Volgograd, nella Russia meridionale, provocando la morte di un civile. Il governatore Andrey Bocharov ha confermato che l’attacco ha interessato un edificio residenziale di 24 piani, causando danni ai balconi e frantumando le finestre delle abitazioni circostanti. Un uomo di 48 anni è stato ucciso da schegge volanti, mentre la caduta di detriti ha innescato un incendio in un’area industriale del distretto di Krasnoarmeysky.
Volgograd, situata a circa 400 chilometri dal confine con l’Ucraina, è un importante polo industriale, con impianti di raffinazione del gas e del petrolio. Negli ultimi tempi, l’Ucraina ha intensificato le sue operazioni di attacco con droni e missili contro obiettivi russi, mirando specificamente alle strutture industriali. L’escalation delle tensioni tra i due paesi continua a preoccupare la comunità internazionale, mentre le conseguenze del conflitto si fanno sempre più evidenti sul territorio.
