Imprese, Ricci (Eni): “Sostenibilità e competitività, la sfida del nostro tempo”

Marianna Ritini

Novembre 6, 2025

Il 6 novembre 2025, Giuseppe Ricci, Chief Operating Officer per la trasformazione industriale di Eni, ha espresso preoccupazioni significative riguardo alla situazione economica dell’Europa durante la conferenza intitolata “Europa e industria unite per la competitività”, tenutasi a Roma. Questo evento, organizzato da Sdgs Leaders, ha avuto lo scopo di avviare il Summit 2025 e presentare la “Dichiarazione competitività 2026”, in collaborazione con Storyfactory. Ricci ha messo in evidenza come il Green Deal e la transizione energetica stiano contribuendo a un processo di deindustrializzazione nel continente, mettendo a rischio circa 13 milioni di posti di lavoro nel settore automotive, sia diretti che indiretti.

Rischi e sfide per l’industria europea

Ricci ha sottolineato che la sostenibilità ambientale deve essere coniugata con la competitività per garantire un futuro prospero all’Europa, che conta 400 milioni di abitanti. Secondo le sue parole, il continente non può basarsi esclusivamente su servizi, intelligenza artificiale e tecnologie avanzate, ma deve anche impegnarsi nella produzione e nel lavoro. La sua analisi suggerisce che l’industria europea è a un bivio critico: da un lato, la necessità di adottare pratiche sostenibili e, dall’altro, l’urgenza di mantenere la competitività sul mercato globale.

La “Dichiarazione competitività 2026” rappresenta un passo fondamentale per unire le principali aziende italiane e i rappresentanti delle istituzioni europee nella traduzione concreta delle raccomandazioni del Rapporto Draghi, che evidenzia l’importanza di rilanciare la competitività dell’Europa. Ricci ha affermato che l’industrializzazione sostenibile è cruciale e ha delineato la strategia di Eni per la transizione energetica e la decarbonizzazione. Questa strategia si basa su un mix di soluzioni, mantenendo una neutralità tecnologica per garantire la competitività durante il processo di miglioramento della sostenibilità fino al raggiungimento del net-zero.

La sostenibilità sociale e il futuro del lavoro

Ricci ha anche messo in guardia sulla necessità di non trascurare la sostenibilità sociale, evidenziando i rischi per il settore automotive. Ha avvertito che la perdita di posti di lavoro, che potrebbe coinvolgere migliaia o addirittura milioni di persone, potrebbe compromettere non solo il Green Deal, ma anche la stabilità sociale degli Stati europei. La sua posizione suggerisce che la transizione verso un’economia più verde deve essere accompagnata da strategie concrete per proteggere i lavoratori e garantire un futuro sostenibile per tutti.

In un contesto in cui l’industria europea affronta sfide senza precedenti, l’analisi di Ricci offre spunti importanti per riflettere su come bilanciare le esigenze di sostenibilità e competitività. La sua visione sottolinea l’importanza di un approccio integrato che consideri non solo gli aspetti economici e ambientali, ma anche quelli sociali, per garantire un futuro prospero e stabile per l’Europa.

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