‘Da Chicco a Chicco’: il caffè esausto diventa risorsa per energia e comunità

Franco Fogli

Novembre 6, 2025

Il progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso, attivo dal 2011, si configura come un esempio di economia circolare, capace di trasformare oltre 1.000 tonnellate di caffè esausto in risorse preziose per l’ambiente e per le comunità. Questa iniziativa, che ha luogo in Italia, si distingue per il suo impegno nella sostenibilità, contribuendo al miglioramento dei suoli agricoli e generando un impatto sociale tangibile.

Il processo di trasformazione del caffè esausto

Una volta raccolto, il caffè esausto viene separato dalla capsula di alluminio, che viene riciclata. Questo scarto trova nuova vita attraverso collaborazioni con aziende come Acqua & Sole, attiva nella provincia di Pavia. Mirko Pasotti, dell’Area Commerciale di Acqua & Sole, ha dichiarato che dal gennaio 2025 l’azienda ha ricevuto circa 600 tonnellate di fondi di caffè. Questi scarti vengono trasformati in biogas, energia elettrica e termica, biometano e digestato di alta qualità. Il processo di trasformazione permette di creare fertilizzante naturale, ricco di nutrienti essenziali come azoto, fosforo e potassio, senza l’utilizzo di additivi chimici.

Questo fertilizzante naturale contribuisce a restituire sostanza organica al terreno, migliorando la sua capacità di trattenere acqua, favorendo la biodiversità e riducendo la necessità di fertilizzanti sintetici. Nel 2024, il digestato prodotto dal caffè esausto ha supportato 95 aziende agricole in Lombardia e Piemonte, coprendo quasi 5.000 ettari di terreno coltivato.

Benefici per l’agricoltura e l’ambiente

Un esempio concreto dell’impatto positivo di questo progetto si riscontra nella risaia Agrifan di Novara. Il proprietario, Enrico Fanchiotti, sottolinea che un suolo più sano porta a una maggiore capacità di ritenzione idrica e fertilità, grazie alla ricchezza di sostanza organica e alla presenza di microrganismi utili. Questa sinergia contribuisce a ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e a preservare la biodiversità, favorendo la crescita di insetti e microrganismi che supportano le radici delle piante. Fanchiotti evidenzia come un approccio responsabile alla gestione dei terreni agricoli possa portare a risultati migliori sia per l’ambiente che per la produttività.

Il caffè esausto, quindi, non si limita a diventare energia o compost, ma si trasforma anche in nutrimento concreto, come il riso, che viene distribuito alle comunità bisognose attraverso collaborazioni con organizzazioni come Banco Alimentare e Fondazione Progetto Arca.

Un modello di economia circolare

Matteo Di Poce, Sustainability Specialist di Nespresso Italiana, afferma che “Da Chicco a Chicco” non è soltanto un progetto di riciclo, ma rappresenta un ecosistema che genera valore per le persone, la filiera e il territorio. Grazie alla collaborazione con partner locali, il caffè diventa una risorsa fondamentale per nutrire la terra, sostenere l’agricoltura e produrre risorse rinnovabili come il biogas. Questo modello contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia più sostenibile. Ogni capsula riciclata diventa parte di un ciclo virtuoso che unisce innovazione, responsabilità e solidarietà, dimostrando come l’economia circolare possa creare un impatto concreto lungo tutta la filiera, dal terreno alla comunità.

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