Nel 2024, i danni provocati dai disastri legati al clima hanno raggiunto livelli allarmanti, con un costo sociale ed economico che supera i 285 miliardi di euro e un tragico bilancio di 16.000 vittime a livello globale. Questi dati sono stati resi noti il 6 novembre 2025 dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), con sede a Parigi.
Il quadro preoccupante dei danni climatici
LāOcse ha espresso preoccupazione per la mancanza di ambizione nella protezione del clima, sottolineando che le misure globali adottate per affrontare il cambiamento climatico rimangono gravemente insufficienti. Il rapporto pubblicato dallāagenzia mette in evidenza come le politiche attuate non siano in grado di colmare il divario tra le ambizioni dichiarate e i risultati effettivi. Le misure politiche devono essere più severe e la loro attuazione deve avvenire con maggiore rapiditĆ , con lāurgenza di azioni giuridicamente vincolanti per affrontare la crisi climatica.
Nel 2024, lāincremento delle misure globali per contrastare i cambiamenti climatici ĆØ stato solo dell’1%, continuando il trend negativo giĆ osservato dal 2021. Questo rallentamento non può più essere giustificato con le conseguenze della pandemia di Covid-19 o con la crisi economica successiva, ma piuttosto riflette una perdita di slancio nellāimplementazione di politiche efficaci.
Le conseguenze dell’inerzia
L’Ocse ha evidenziato prove chiare di un divario significativo nell’attuazione delle azioni per il clima. I costi di questa inazione continuano a crescere, portando a perdite economiche, disuguaglianze sociali e danni ambientali sempre più gravi. Non basta stabilire obiettivi più ambiziosi; ĆØ fondamentale che i paesi si impegnino a tradurre tali obiettivi in azioni concrete.
Attualmente, i paesi non sono sulla giusta strada per rispettare gli impegni climatici assunti. Secondo il rapporto dell’Ocse, l’aumento continuo delle emissioni e il calo delle azioni per il clima indicano che il mondo ĆØ lontano dal raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 e, ancor più, lāobiettivo a lungo termine della neutralitĆ climatica.
Il quadro delineato dall’Ocse invita a una riflessione profonda sull’urgenza di un cambiamento radicale nelle politiche climatiche a livello globale. La situazione attuale richiede una mobilitazione collettiva e un impegno concreto per garantire un futuro sostenibile e mitigare gli effetti devastanti del cambiamento climatico.
