A Perugia debutta il Festival della Malinconia, un evento culturale unico

Lorenzo Di Bari

Novembre 6, 2025

In un’epoca in cui la società tende a promuovere stati d’animo di gioia, velocità e produttività, emerge un’iniziativa audace che invita a riflettere sulla malinconia. Questo è il cuore del Festival della Malinconia, un evento che si svolgerà a Perugia il 7 e l’8 novembre 2025, all’interno del più ampio Umbria Green Festival. Questo festival, concepito da Daniele Zepparelli, direttore artistico di Ugf, e curato da Valeria Cecilia, si propone di esplorare un sentimento spesso trascurato, creando uno spazio che accoglie la malinconia non come un difetto, ma come un’opportunità di introspezione e connessione con le esperienze umane.

Il significato della malinconia

Durante la presentazione del festival, Daniele Zepparelli ha citato Vincent Van Gogh, il quale sosteneva che esiste una malinconia silenziosa capace di farci vedere il mondo con occhi più sacri. In un periodo caratterizzato da sfide e incertezze, il festival si propone di offrire un’esperienza interiore che permetta di confrontarsi con un sentimento che, pur essendo intriso di oscurità, porta con sé anche una luce. La proposta è di affrontare la nostalgia per il passato in modo consapevole, senza negarla, ma integrandola nella nostra vita presente. Thomas Bernhard ha affermato che, in certe occasioni, il mondo dovrebbe essere turbato, non solo intrattenuto. Questo festival rappresenta un tentativo di avviare un cambiamento attraverso la comprensione e l’accettazione della malinconia.

Un festival che unisce arte e cultura

Perugia si trasformerà in un rifugio per la malinconia, un sentimento che ha influenzato profondamente l’arte, la filosofia, la musica e la letteratura nel corso dei secoli. Il Festival della Malinconia si inserisce nel contesto dell’Umbria Green Festival, un’iniziativa avviata nel 2016 che combina cultura, scienza e natura in un dialogo multidisciplinare. Attraverso spettacoli, conferenze, concerti e attività teatrali, Ugf affronta questioni cruciali come la sostenibilità e le crisi ambientali, offrendo una narrazione collettiva e informata della contemporaneità. Tra i relatori delle edizioni passate figurano nomi illustri come Roberto Vecchioni, Umberto Galimberti e Isabella Rossellini.

Programma del festival

Il programma del festival è ricco e variegato. Il 7 novembre alle 21:30, presso il Teatro del Pavone, si esibirà Elio con Alberto Tafuri al pianoforte in “La rivalutazione della tristezza”. Questo spettacolo musicale mira a riscoprire la tristezza come un sentimento dignitoso e necessario, attraverso un viaggio che abbraccia la storia dell’arte e della musica. Gli artisti intendono dimostrare che la tristezza, seppur temuta, ha un valore intrinseco, da trattare con rispetto e misura.

Il 8 novembre, alle 11:00, presso l’Archivio Centrale di Stato, il filosofo Paolo Godani condurrà una lezione dal titolo “Melanconia e fine del mondo”. Godani esplorerà la diffusione del sentimento melanconico nella società contemporanea, analizzando le sue radici culturali e filosofiche e proponendo una riflessione su come possiamo cambiare la nostra percezione della realtà.

Alle 17:00, sempre l’8 novembre, presso La Pianta del Té, Anna Isabella Squarzina presenterà “La malinconia di Proust”, un incontro che prevede anche una degustazione di tè e madeleine, per esplorare il significato della malinconia nell’opera di Marcel Proust.

Infine, alle 21:30, presso il Teatro della Sapienza, si esibirà il Trio Malinconico, composto da Diego De Silva, Aldo Vigorito e Stefano Giuliano, in uno spettacolo che unisce parole e musica per raccontare storie di malinconia attraverso la letteratura e la musica jazz.

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