A Firenze debutta il primo e unico testo teatrale di Giovanni Spadolini

Franco Fogli

Novembre 6, 2025

Nel 2025, la Fondazione Spadolini celebra il centenario della nascita di Giovanni Spadolini, presentando sul palcoscenico “La follia di uno Zar (Ivan il Terribile)”, un’opera giovanile che segna un debutto atteso. Questo dramma, scritto nel 1940 da un giovane Spadolini insieme all’amico Giulio Cattaneo, riunisce elementi di memoria, teatro e storia in un evento di grande rilevanza culturale.

La prima italiana a Firenze

Il 9 novembre 2025, alle ore 18.45, la Biblioteca Spadolini Nuova Antologia, situata in via Pian de’ Giullari 36 a Firenze, ospiterà la prima italiana di questo dramma. A ottantacinque anni dalla sua creazione e dopo un lungo periodo di oblio, “La follia di uno Zar” torna finalmente alla ribalta. Questo lavoro, un’unica opera teatrale di Giovanni Spadolini, è stato concepito quando l’autore aveva solo quindici anni. La Fondazione Spadolini, attraverso questo evento, intende rendere omaggio alla figura dello statista e intellettuale fiorentino, mettendo in luce una parte della sua gioventù creativa.

Il dramma, descritto da Spadolini stesso come un “peccato d’adolescenza“, riflette l’eleganza e la leggerezza di pensiero che lo caratterizzeranno nella sua carriera pubblica. L’ispirazione per l’opera è scaturita durante gli anni del ginnasio, quando Spadolini e Cattaneo, entrambi quindicenni, furono colpiti dalla figura storica di Ivan il Terribile, raccontata da Aleksej Tolstoj, un autore russo meno noto rispetto al suo omonimo, che ha scritto “Guerra e pace“.

Un’opera attesa da tempo

Il testo di “La follia di uno Zar“, rimasto a lungo inedito, ha suscitato l’interesse di vari artisti nel corso degli anni. Giulio Cattaneo, amico di Giorgio Albertazzi, aveva tentato di portare l’opera in scena, conservando il dattiloscritto e definendolo una “prova sorprendente di maturità e immaginazione“. Nel periodo tra il Natale del 1983 e il Capodanno successivo, Spadolini riprese il manoscritto e lo pubblicò con Nuova Antologia, prevedendo un allestimento che avrebbe dovuto vedere Albertazzi come protagonista. Tuttavia, problemi organizzativi impedirono la realizzazione di questo progetto, nonostante l’interesse manifestato dagli addetti ai lavori.

Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini, ha dichiarato che, dopo oltre quarant’anni da quell’occasione sfumata, è stato invitato Ugo De Vita a riportare il dramma in scena, mantenendo intatta la forma e la sostanza originali. L’allestimento prevede una durata di circa un’ora e include ampi monologhi, rispettando l’intento dell’autore.

Il cast e la regia

Ugo De Vita, noto autore, attore e docente universitario, avrà un ruolo centrale nella messa in scena, curando anche la regia. Accanto a lui, si esibiranno Massimiliano Cardini, attore fiorentino con esperienze in produzioni cinematografiche, Maurizio ‘Iccio’ Brunetti, che ha collaborato con De Vita e altri noti attori, e la giovane Giulia Guidi, diplomata all’Accademia ‘Alessandra Garrone’ di Bologna.

De Vita ha espresso il suo entusiasmo per questo progetto, sottolineando l’importanza di tornare a esplorare la drammaturgia di questi giovani autori. Ha anche voluto rendere omaggio a Giorgio Albertazzi, un grande interprete del teatro italiano. Il dramma affronta temi di grande attualità, come gli orrori della guerra e i conflitti familiari, culminando in una rappresentazione intensa e ricca di emozioni. L’opera di Spadolini, finalmente portata in scena, rappresenta un significativo tassello della storia culturale italiana.

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