“Rischio di morte maggiore per chi non partecipa al voto, studio evidenzia l’astensione”

Franco Fogli

Novembre 5, 2025

La recente ricerca condotta in **Finlandia** ha portato alla luce un’interessante **correlazione** tra il **comportamento di voto** e il **rischio di mortalità**. Con le **elezioni regionali italiane** che si avvicinano, il tema della **partecipazione elettorale** diventa cruciale. Gli autori dello studio avvertono che, sebbene non si possa parlare di un rapporto di **causa-effetto**, i dati suggeriscono che il **voto** potrebbe essere legato a una maggiore **longevità**.

I dati della ricerca finlandese

La ricerca ha evidenziato che gli **astensionisti** dovrebbero prestare particolare attenzione. Secondo i risultati ottenuti, il non votare è associato a un incremento del 73% del rischio di morte per qualsiasi causa tra gli uomini e del 63% tra le donne. Questo dato suggerisce che la **partecipazione** alle **elezioni** potrebbe rappresentare un importante **determinante sociale della salute**, simile all’**istruzione**, se non addirittura più incisivo.

Non è la prima volta che si esplora questa tematica. **Studi** precedenti avevano già indicato che gli **elettori** tendono a godere di una **salute migliore** rispetto a coloro che non partecipano al **voto**. Tuttavia, rimane incerto se la **partecipazione elettorale** possa fungere da indicatore del **rischio di morte futura**. Per approfondire, gli autori della ricerca, pubblicata nel ‘**Journal of Epidemiology & Community Health**’, hanno analizzato i dati relativi agli **elettori finlandesi** di età pari o superiore ai 30 anni, concentrandosi sulle **elezioni parlamentari** del 1999.

Affluenza alle urne e salute: una connessione sorprendente

Nella fascia di età esaminata, l’**affluenza alle urne** ha raggiunto il 71,5% tra gli uomini e il 72,5% tra le donne. In totale, 3.185.572 cittadini (1.508.824 uomini e 1.676.748 donne) sono stati monitorati dal 21 marzo 1999 fino alla loro **morte** o fino alla fine del 2020. Durante questo periodo, sono decedute 1.053.483 persone, di cui 95.350 per **cause esterne**, come **incidenti** e **violenza**, e 955.723 per altre **cause**. Coloro la cui causa di morte rimaneva sconosciuta sono stati esclusi dall’analisi finale.

I **ricercatori** hanno riscontrato una forte associazione tra l’**assenza di voto** e un aumento del **rischio di morte**. Dopo aver considerato il livello di **istruzione**, il rischio è diminuito al 64% per gli uomini e al 59% per le donne. In effetti, la differenza nel rischio di morte tra **elettori** e **non elettori** risultava più pronunciata rispetto a quella tra individui con diversi livelli di istruzione. Inoltre, il rischio era particolarmente elevato per le **cause esterne di morte**.

Il legame tra voto, non voto e mortalità

Gli autori dello studio avvertono che si tratta di una **ricerca osservazionale**, il che implica che non è possibile stabilire un legame di **causa-effetto**. Riconoscono anche alcuni limiti, come la possibilità che alcune persone avrebbero voluto votare ma non hanno potuto farlo, o che hanno scelto di non partecipare. Tuttavia, l’associazione tra **voto** e **mortalità** appare significativa, suggerendo che il voto potrebbe avere un **impatto sulla salute**.

Il **voto** è considerato una forma di **partecipazione sociale**, che può influenzare positivamente il **benessere**. Inoltre, la **partecipazione elettorale** potrebbe stimolare altre forme di **coinvolgimento civico**. Gli studiosi evidenziano che **problemi di salute** possono ostacolare la partecipazione, influenzando motivazione e risorse necessarie per votare. Le informazioni sul voto potrebbero rivelarsi utili anche in ambito clinico, poiché un cambiamento nell’abitudine al voto potrebbe segnalare un **deterioramento della salute**.

Questo studio solleva interrogativi riguardo alla **rappresentanza politica** e alla **salute** della popolazione. La celebre frase di **Giorgio Gaber**, “la libertà è partecipazione”, assume oggi una nuova dimensione: la salute è partecipazione.

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