Il 5 novembre 2025, l’Unione delle Camere Penali Italiane ha ufficialmente lanciato il Comitato per il Sì al referendum sulla riforma costituzionale. Durante un evento a Roma, il presidente del Comitato, Francesco Petrelli, ha dichiarato che questa iniziativa è fondamentale per attuare pienamente il codice di procedura penale Vassalli. Petrelli ha sottolineato l’importanza di questa riforma, definendola come “figlia nostra”, in riferimento al modello proposto nel 2017, sostenuto da oltre 72mila firme.
Il comitato per il sì e le adesioni
L’Unione delle Camere Penali Italiane ha presentato un simbolo distintivo, con la scritta “Referendum giustizia Vota sì è giusto!“, accompagnato da un decalogo delle “buone ragioni per dire sì alla separazione delle carriere e per una giustizia più giusta, terza e credibile”. Il Comitato ha già ricevuto il supporto di diverse organizzazioni, tra cui l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, l’Unione Nazionale delle Camere Civili, Nessuno Tocchi Caino, e altre associazioni che condividono l’obiettivo di promuovere una riforma della giustizia più equa e trasparente. Tullio Padovani, avvocato e accademico dei Lincei, è stato nominato presidente onorario del Comitato, sottolineando il prestigio e la serietà dell’iniziativa.
Le dichiarazioni di Francesco Petrelli
Francesco Petrelli ha evidenziato che la riforma è necessaria per garantire un sistema giudiziario che funzioni in modo democratico e liberale. Ha affermato che l’approvazione della riforma è una condizione essenziale per il corretto funzionamento della giustizia in Italia. Petrelli ha ribadito l’importanza di questa battaglia, affermando che il Comitato intende scendere in piazza per sensibilizzare i cittadini sull’importanza del referendum. Beniamino Migliucci, presidente della Fondazione dell’Ucpi, ha aggiunto che la riforma non è di destra né di sinistra, ma è un’iniziativa dell’Unione, mirata a ripristinare l’autorevolezza della magistratura.
Le posizioni di Rinaldo Romanelli e le sfide future
Rinaldo Romanelli, segretario dell’Ucpi, ha messo in luce come l’Italia rappresenti un’anomalia mondiale per quanto riguarda la separazione delle carriere nel sistema giudiziario. Ha sottolineato che il sorteggio per il Consiglio Superiore della Magistratura è una risposta necessaria alle degenerazioni correntizie che hanno caratterizzato il sistema. Romanelli ha affermato che l’obiettivo principale è restituire libertà e autorevolezza ai magistrati, garantendo una giustizia più trasparente e equa per i cittadini. Ha spiegato che il Comitato si impegnerà a informare il pubblico riguardo alla riforma, elaborando un decalogo con dieci ragioni per sostenere il referendum.
La comunicazione con i cittadini
Francesco Petrelli ha anche messo in evidenza la necessità di comunicare chiaramente ai cittadini il significato della riforma. Ha avvertito che la campagna referendaria potrebbe generare una polarizzazione tra politica e magistratura, ma ha espresso fiducia nella possibilità di instaurare un dialogo costruttivo con il pubblico. Petrelli ha concluso dicendo che, nonostante le sfide, è fondamentale lavorare per una giustizia che risponda alle esigenze dei cittadini, evitando la radicalizzazione dei fronti politici.
