Durante la seconda giornata di audizioni al Senato, tenutasi il 7 novembre 2025, i rappresentanti di diverse categorie hanno espresso forti critiche nei confronti del disegno di legge di Bilancio. Le loro osservazioni si concentrano sulle carenze percepite della manovra, giudicata insufficiente per stimolare l’economia italiana. Con l’obiettivo di approvare il ddl Bilancio entro il 15 dicembre, il clima all’interno delle commissioni è teso e carico di richieste di modifiche.
Critiche dai sindacati
I sindacati, rappresentati da vari gruppi, hanno descritto la manovra come “inadeguata e ingiusta”. Secondo le loro valutazioni, non produce un impatto significativo sul prodotto interno lordo (PIL), apparendo, al contrario, “scarsamente espansiva”. Durante le audizioni, hanno avanzato proposte concrete per migliorare il ddl. La Cgil, in particolare, ha minacciato nuove mobilitazioni se non si procederà a modifiche sostanziali. I rappresentanti della Cgil hanno sottolineato la necessità di restituire il fiscal drag, rinnovare i contratti di lavoro e garantire una rivalutazione delle pensioni. Inoltre, hanno chiesto di bloccare l’aumento dell’età pensionabile e di implementare politiche industriali più efficaci.
Posizione della Cisl
La Cisl ha mostrato un atteggiamento più conciliatorio, accogliendo favorevolmente il taglio della seconda aliquota Irpef al 33% per redditi fino a 50.000 euro. Tuttavia, ha richiesto l’estensione di questo beneficio a un numero maggiore di contribuenti. I rappresentanti della Cisl hanno sottolineato che questa riduzione rappresenta un passo avanti per il ceto medio e hanno annunciato l’intenzione di proporre emendamenti per un’ulteriore diminuzione delle aliquote fiscali. Riguardo al contributo richiesto alle banche, hanno avvertito che eventuali aumenti non devono ricadere sui consumatori finali.
Focus della Uil sulla sanità
La Uil ha espresso apprezzamento per le detassazioni sui rinnovi contrattuali, ma ha messo in evidenza la necessità di maggiori risorse per il settore sanitario. I rappresentanti della Uil hanno dichiarato che i 2,4 miliardi di euro previsti per il 2026 sono insufficienti a garantire un adeguato supporto al fondo sanitario, evidenziando così una criticità che potrebbe influenzare negativamente la qualità dei servizi offerti.
Confindustria e l’impatto sul PIL
Confindustria, rappresentata da esperti economici, ha riconosciuto la disponibilità al dialogo del governo, ma ha anche sottolineato che la manovra non ha un impatto sufficiente per rilanciare la competitività delle imprese. Secondo i rappresentanti, le misure proposte, come l’iperammortamento, sono un passo nella giusta direzione, ma non bastano a garantire una crescita significativa. Hanno evidenziato che, a causa dei limiti imposti dal documento programmatico di finanza pubblica, la manovra avrà un impatto nullo sul PIL del prossimo anno.
Richieste di Confcommercio
Confcommercio ha chiesto di apportare modifiche alla manovra, auspicando un’estensione del taglio dell’aliquota Irpef fino a 60.000 euro. I rappresentanti hanno suggerito di rendere strutturale l’Ires premiale e di superare l’Irap, proponendo anche l’esenzione dall’imposta sulle polizze anti-catastrofali per le imprese. Hanno richiesto un innalzamento del limite di ricavi per il credito d’imposta sulle commissioni Pos e la revisione del payback sui dispositivi medici.
Richiesta di Confesercenti
Confesercenti ha evidenziato che il taglio della seconda aliquota Irpef risulta inferiore rispetto alle previsioni iniziali. Secondo la confederazione, l’effetto della manovra sulla crescita economica sarà minimo, lamentando la mancanza di stimoli per i consumi, che rappresentano un elemento chiave per la ripresa economica.
Posizione di Confedilizia
Confedilizia ha accolto positivamente la proroga dei bonus per la ristrutturazione edilizia, ma ha espresso contrarietà all’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi. Il presidente di Confedilizia ha auspicato che la legge di bilancio possa essere l’occasione per riorganizzare il sistema degli incentivi edilizi, in modo da renderlo più efficace e accessibile.
Preoccupazioni da Ance
L’Ance ha apprezzato l’iniziativa del governo di finanziare un Piano casa nazionale, ma ha anche espresso preoccupazione per l’assenza di misure contro l’aumento dei costi dei materiali da costruzione. La presidente Federica Brancaccio ha sottolineato l’importanza di affrontare questa problematica per garantire la sostenibilità del settore edile.
Richieste da Coldiretti e Cia
Infine, Coldiretti ha chiesto maggiori sforzi per la competitività delle imprese agricole, sottolineando la necessità di prorogare il credito d’imposta Zes unica per il 2026. L’associazione ha evidenziato che le risorse attuali sono insufficienti per sostenere investimenti adeguati. Dall’altra parte, la Cia ha criticato la manovra, definendola una “batosta” per l’agricoltura, evidenziando che non ci sono misure concrete per supportare il settore.
La discussione continua al Senato, dove le audizioni hanno messo in luce le diverse esigenze e preoccupazioni di vari attori economici, in attesa di un accordo che possa soddisfare le aspettative di tutti.
