Lutto nel mondo della satira: muore Giorgio Forattini, icona delle vignette

Franco Fogli

Novembre 4, 2025

Il disegnatore e giornalista Giorgio Forattini, noto per le sue vignette di satira politica che hanno segnato un’epoca in Italia, è deceduto all’età di 94 anni a Milano. La sua carriera, che si è estesa per quasi cinquant’anni, ha visto la pubblicazione delle sue opere su importanti testate come “Paese Sera”, “La Repubblica”, “La Stampa”, “Il Giornale”, “QN”, “L’Espresso” e “Panorama”. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa da “Il Giornale”, uno degli ultimi quotidiani con cui ha collaborato.

Gli inizi di Giorgio Forattini

Giorgio Forattini è nato a Roma il 14 marzo 1931. Dopo aver completato il liceo classico, ha intrapreso studi in architettura presso l’Università di Roma e all’Accademia di Teatro. Nel 1953, ha avviato la sua carriera lavorativa come operaio in una raffineria di petrolio nel nord Italia, per poi diventare rappresentante di prodotti petroliferi a Napoli. Nel 1959, è tornato a Roma dove ha gestito la rappresentanza di una casa discografica, ricoprendo ruoli da venditore a direttore commerciale, dedicandosi anche alla realizzazione di cataloghi musicali per il mercato italiano e statunitense.

La carriera nel mondo della satira

Tra il 1967 e il 1970, Forattini ha lavorato come illustratore e copywriter in un’agenzia pubblicitaria a Roma, creando campagne per marchi di rilievo come Fiat e Alitalia. A quarant’anni, dopo aver vinto un concorso per disegnatori di fumetti, è entrato nel quotidiano “Paese Sera” come impaginatore grafico. Le sue prime vignette di satira politica sono apparse nel 1973 su “Panorama” e nel 1974 su “Paese Sera”. Una delle sue vignette più celebri, pubblicata il 14 maggio 1974, rappresentava una bottiglia di champagne con il tappo che assomigliava a Amintore Fanfani, in occasione della vittoria dei “no” al referendum sul divorzio. Questo lavoro ha portato alla pubblicazione di un volumetto di vignette nel 1975, intitolato “Referendum Reverendum”, che ha riscosso un notevole successo.

Collaborazioni e riconoscimenti

Alla fine del 1975, Forattini ha lasciato “Paese Sera” per unirsi a “La Repubblica”, dove ha contribuito alla creazione del nuovo quotidiano di Eugenio Scalfari. Qui ha disegnato vignette in prima pagina e ha creato l’inserto “Satyricon”, il primo in Italia interamente dedicato alla satira. Nel 1982 ha rinnovato l’impianto grafico de “La Stampa” di Torino, dove ha continuato a pubblicare le sue vignette. La sua carriera editoriale è stata segnata da numerose pubblicazioni, con oltre diecimila vignette e 55 libri pubblicati da Mondadori, che hanno venduto più di tre milioni di copie.

Controversie e polemiche

Le vignette di Forattini hanno suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico italiano. Critiche e polemiche non sono mancate, in particolare da parte di esponenti politici di sinistra, alcuni dei quali hanno sporto querela contro di lui. Tra le sue vignette più discusse, vi è quella dedicata a Massimo D’Alema, in cui il politico era raffigurato mentre cancellava nomi da un dossier. Questa vignetta ha portato a una querela e alla decisione di Forattini di lasciare “La Repubblica” nel 1999. La sua satira ha spesso sollevato dibattiti accesi, come nel caso della rappresentazione di Giovanni Paolo II e Lech Walesa nel 1982, che ha attirato l’attenzione del Vaticano.

Il lascito di Giorgio Forattini

La produzione di Forattini ha avuto un impatto duraturo sulla satira italiana, caratterizzata da uno stile inconfondibile e da una rappresentazione caricaturale dei politici. La sua abilità nel cogliere le debolezze e le contraddizioni dei personaggi pubblici ha reso le sue vignette memorabili. Il suo lavoro ha non solo intrattenuto, ma ha anche stimolato riflessioni critiche sulla politica italiana. Forattini lascia un’eredità significativa nel panorama della satira, con un corpus di opere che continueranno a essere studiate e apprezzate per la loro incisività e il loro umorismo.

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