L’ex generale Pappalardo richiede un milione di euro di danni a Parenzo e Cruciani per presunte offese gravi

Marianna Ritini

Novembre 4, 2025

L’ex generale Antonio Pappalardo, noto per essere stato il leader dei gilet arancioni, ha intrapreso un’azione legale contro i conduttori della trasmissione radiofonica “La Zanzara“, Giuseppe Cruciani e David Parenzo. In un incontro tenutosi il 4 novembre 2025 presso l’ufficio di Mediazione di Alfonso Lanfranconi a Milano, Pappalardo ha richiesto un risarcimento di un milione di euro, accusando i due di averlo diffamato. Secondo quanto riportato, i conduttori avrebbero etichettato Pappalardo come “una testa di cazzo internazionale” e avrebbero insinuato che egli avesse mentito riguardo alla sua carriera di compositore musicale.

Le accuse di diffamazione

Nella nota rilasciata dall’ex generale, assistito dall’avvocato Daniel Monni, si evidenzia il tono offensivo delle dichiarazioni fatte durante la trasmissione. Pappalardo ha affermato che Cruciani e Parenzo hanno pubblicamente messo in dubbio la veridicità delle sue affermazioni riguardo alle sue opere musicali, sostenendo che non fossero mai state eseguite e che potevano essere apprezzate solo da sordomuti. L’ex generale ha presentato prove video al mediatore, dimostrando che le sue composizioni sono state eseguite in prestigiosi teatri e basiliche sia in Italia che all’estero.

Un’opera di particolare rilievo

Un’opera di particolare rilievo menzionata da Pappalardo è l’oratorio “Petros eni“, eseguito nella Basilica di San Pietro il 9 luglio 2006, diretto dal Maestro Alberto Veronesi. Questo evento, che ha visto la partecipazione di solisti di fama internazionale, è stato parte di una celebrazione per i 500 anni del Tempio del Cattolicesimo e ha avuto una copertura mediatica da parte di Rai 2. L’opera era stata commissionata dal Cardinale Francesco Marchisano, allora Ministro dei Beni Culturali del Vaticano, riconoscendo le doti di compositore di Pappalardo.

Il risarcimento e la sua destinazione

Pappalardo ha dichiarato che il milione di euro richiesto come risarcimento per i danni alla sua immagine di compositore sarà utilizzato per un progetto significativo. L’ex generale intende fondare un’Accademia delle Belle Arti in Burkina Faso, un paese tra i più poveri del mondo. L’obiettivo dell’accademia sarà quello di insegnare ai giovani locali varie forme d’arte, tra cui musica, canto, pittura, scultura, danza e recitazione. Pappalardo ha sottolineato che questa iniziativa mira a promuovere la pace e la comprensione tra le culture cristiana e islamica, contribuendo così a un clima di distensione sociale.

Contesto dell’azione legale

L’azione legale di Pappalardo si inserisce in un contesto più ampio di dibattiti sulla libertà di espressione e sulla responsabilità dei media, sollevando interrogativi su come le affermazioni fatte in un contesto pubblico possano avere ripercussioni significative sulla vita e la reputazione delle persone coinvolte.

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