Fine vita: Pro Vita & Famiglia definisce il suicidio assistito una mattanza di Stato

Lorenzo Di Bari

Novembre 4, 2025

In una manifestazione carica di significato, l’associazione Pro Vita & Famiglia ha dato vita a un imponente flash mob il 4 novembre 2025, alle 15:30, in Piazza del Popolo a Roma. Questo evento si è svolto mentre presso Palazzo della Consulta si discuteva la Legge Toscana, contestata dal Governo, riguardante il tema delicato del suicidio assistito.

Il messaggio del flash mob

Con lo slogan “Non mi uccidere”, i partecipanti hanno voluto esprimere il loro forte dissenso nei confronti di una possibile deriva eutanasica e delle proposte legislative in materia di suicidio assistito. La piazza è stata simbolicamente riempita con 200 sedie a rotelle vuote, rappresentanti di malati, disabili, anziani e cittadini vulnerabili che invocano al Parlamento maggiori cure, diritti e dignità. Tuttavia, si trovano di fronte a ciò che l’associazione ha definito “ciniche scorciatoie verso la morte”.

Pro Vita & Famiglia ha messo in evidenza la drammatica situazione delle cure palliative in Italia, dove solo il 33% delle persone aventi diritto riceve assistenza, con alcune regioni che registrano coperture minime, addirittura del 4-5%. Questo scenario ha portato l’associazione a denunciare come l’apertura al suicidio assistito possa trasformarsi in un ricatto criminale per le famiglie già in difficoltà.

Le parole dei leader

Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, ha sottolineato che le recenti sentenze della Corte Costituzionale, che hanno depenalizzato il suicidio assistito in determinate condizioni, stanno alimentando una deriva eutanasica. Brandi ha avvertito che tale fenomeno potrebbe portare a una vera e propria “mattanza di Stato” di malati, anziani soli, depressi e disabili. Ha fatto appello a tutte le forze politiche affinché non intraprendano una via che comprometta la vita, i diritti e la dignità dei cittadini più vulnerabili.

Massimo Gandolfini, figura di spicco del Family Day, ha condiviso la posizione dell’associazione, ribadendo il rifiuto di qualsiasi forma di morte assistita. Ha citato l’esperienza di 13 Paesi che hanno introdotto tali pratiche, evidenziando un incremento esponenziale dei casi, compresi quelli di giovani affetti da depressione, come nel recente caso della giovane Siska in Belgio. Gandolfini ha invece invitato a garantire l’applicazione della Legge 38/2010, per assicurare cure palliative a tutti.

Le testimonianze in piazza

Tra i partecipanti, anche Emanuel Cosmin Stoica, scrittore e attivista disabile, ha espresso il proprio punto di vista. Ha rivelato che, in momenti di sofferenza, la tentazione della morte può apparire allettante, ma ha affermato che la società deve invece offrire supporto per affrontare il dolore, non soluzioni letali. Stoica ha chiesto investimenti in assistenza, sostegno psicologico e inclusione sociale, per garantire che nessuno si senta solo.

Questo flash mob ha rappresentato una chiara manifestazione di una lotta per la vita, i diritti e la dignità, richiamando l’attenzione su un tema di grande rilevanza sociale e umana.

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