Tumori, la psiconcologa sottolinea l’importanza della paura di recidiva nel cancro al seno iniziale

Marianna Ritini

Novembre 3, 2025

La gestione del tumore al seno in fase iniziale rappresenta una sfida complessa per molte donne, specialmente dopo la conclusione della chirurgia e l’inizio della terapia adiuvante. Questo delicato passaggio, avvenuto il 3 novembre 2025, porta con sé una serie di emozioni contrastanti, che oscillano tra il sollievo per la rimozione del tumore e la paura di una possibile recidiva. Anna Costantini, ex presidente e attuale consigliere della Società Italiana di Psiconcologia (Sipo), ha evidenziato come la paura della ricomparsa della malattia sia una costante per tutti i pazienti oncologici, un tema spesso trascurato e poco discusso.

Il peso psicologico della recidiva

La paura di una recidiva può manifestarsi in vari modi, da una preoccupazione lieve a una forma più intensa che può influenzare in modo significativo le decisioni quotidiane, le relazioni interpersonali e la qualità della vita. Costantini descrive questa paura come una “spada di Damocle”, una minaccia costante che persiste anche quando le prospettive cliniche sono favorevoli. La diagnosi di cancro, secondo l’esperta, segna l’inizio di una crisi esistenziale, portando i pazienti a riconsiderare il proprio scopo e la loro vita. In questo contesto, il supporto di uno psiconcologo diventa cruciale per consentire ai pazienti di esplorare e gestire le proprie emozioni.

Il ruolo dell’attività fisica nella terapia

Un aspetto fondamentale per il recupero psicologico è rappresentato dall’attività fisica. Costantini sottolinea come l’esercizio fisico possa stimolare il rilascio di sostanze chimiche nel cervello, come il fattore neurotrofico cerebrale (Bdnf), che favoriscono la salute neuronale. Inoltre, l’attività fisica contribuisce a migliorare l’umore attraverso il rilascio di serotonina e dopamina, sostenendo anche il sistema immunitario e contribuendo a mitigare forme lievi di depressione. È evidente che un approccio attivo alla salute fisica può avere ripercussioni positive anche sul benessere mentale delle pazienti.

La sessualità e le sue sfide post-trattamento

Un altro tema delicato riguarda la sessualità, spesso trascurata nel dialogo tra pazienti e medici. Costantini fa riferimento ai “suoni del silenzio” che circondano questo argomento, evidenziando come né i medici né i pazienti tendano a discuterne. La consulenza sessuologica, se necessaria, può rivelarsi fondamentale per affrontare le difficoltà e ripristinare una vita sessuale soddisfacente. La transizione da una vita prima della malattia a una dopo il trattamento può influenzare profondamente le relazioni interpersonali, portando a cambiamenti significativi nella percezione di sé e nei rapporti con amici e colleghi.

Importanza delle relazioni e del supporto sociale

Le relazioni sociali giocano un ruolo cruciale nel percorso di recupero. Costantini avverte che le persone possono sentirsi isolate o incompresi, e questo può portare a un ritiro sociale. Gli amici, spesso in difficoltà nel trovare le parole giuste, possono allontanarsi, aggravando il senso di solitudine del paziente. È fondamentale che chi ha affrontato il cancro possa comunicare apertamente il proprio stato, aiutando gli altri a comprendere il loro vissuto. Le relazioni precedenti possono influenzare enormemente il percorso di guarigione e la motivazione a proseguire le cure.

La gestione della paura della recidiva e delle emozioni correlate è un aspetto di fondamentale importanza per le donne che affrontano il tumore al seno. La consapevolezza e l’apertura al dialogo, insieme a un supporto adeguato, possono fare la differenza nel percorso di guarigione e nel mantenimento di una qualità di vita soddisfacente.

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