L’Italia continua a puntare sul verde, registrando nel 2024 un notevole incremento di oltre 3 milioni di nuovi alberi piantati, corrispondente a un aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Questo sforzo ha portato a una superficie totale di quasi 4.000 ettari. Secondo il quinto rapporto dell’Atlante delle Foreste, elaborato da Legambiente e AzzeroCO2, si prevede che questo investimento in capitale naturale genererà un ritorno economico annuale superiore ai 20 milioni di euro, grazie ai servizi ecosistemici forniti dalle nuove piantagioni.
Analisi dei progetti di forestazione in Italia
Lo studio ha analizzato circa 294 progetti distribuiti in aree urbane ed extraurbane lungo l’intero territorio nazionale. I dati mostrano che nel 2024, il principale impulso alla forestazione proviene dai rimboschimenti nelle Città metropolitane, mentre le Regioni stanno affrontando un rallentamento a causa della transizione tra i vecchi e i nuovi piani di finanziamento. Sebbene il bilancio complessivo sia positivo, si osserva una diminuzione significativa del contributo diretto delle aziende. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel settore privato, che ha visto una riduzione dei contributi volontari, spesso legati a iniziative di Corporate Social Responsibility (CSR), scesi del 72% rispetto al 2023, traducendosi in solo 40.852 alberi piantati.
Trentino-Alto Adige e il ruolo delle Città metropolitane
Analizzando i dati regionali, il Trentino-Alto Adige si conferma al primo posto per il secondo anno consecutivo, con oltre 748.000 nuove piante messe a dimora. La Basilicata segue con più di 539.000 alberi, mentre il Veneto guadagna posizioni, raggiungendo il terzo posto. Le Città metropolitane, grazie ai fondi del Decreto Clima e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), stanno guidando la forestazione nazionale. Messina e Roma occupano le prime posizioni, con 357.612 e 265.501 nuove piante rispettivamente, seguite da Reggio Calabria, Cagliari e Napoli. Circa il 75% dei progetti finanziati nel 2022 ha completato la fase di trapianto.
Investimenti pubblici e settore privato
Il rapporto mette in evidenza un andamento contrastante per quanto riguarda le fonti di finanziamento. Gli investimenti pubblici si sono dimostrati fondamentali per la forestazione, con una crescita del 31% grazie ai fondi del PNRR. Tuttavia, il settore privato ha subito una brusca frenata, con un calo dei contributi volontari. Secondo il report, questa diminuzione non riflette un disinteresse, ma piuttosto una diversificazione nelle strategie di CSR delle aziende, che ora si concentrano su piani più ampi e integrati.
Il valore dei servizi ecosistemici
L’Atlante delle Foreste offre un’analisi dettagliata dei benefici economici derivanti dalle nuove infrastrutture verdi. Tra i servizi ecosistemici più significativi vi è la mitigazione degli eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell’aria e del suolo, il cui valore è stimato in 2.202,9 euro per ettaro all’anno. Si considera anche il valore socio-culturale, che include l’impatto positivo su turismo e attività ricreative, stimato in 639,2 euro per ettaro all’anno. Un’altra componente importante è il ‘valore di lascito’, che garantisce alle generazioni future ecosistemi sani e ricchi di biodiversità , stimato in 2.342,5 euro per ettaro ogni anno. Tuttavia, il successo di questi rimboschimenti dipende dalla capacità delle nuove piantagioni di adattarsi a un clima in cambiamento.
Strategie per la sopravvivenza delle piante
L’Atlante dedica un capitolo alle tecniche per ridurre i rischi di mortalità delle giovani piante, sottolineando che la crisi climatica, con siccità e ondate di calore, rappresenta una minaccia per i nuovi progetti. Per garantire che gli investimenti non diventino uno spreco di risorse, è fondamentale adottare un approccio che vada oltre la semplice messa a dimora. Questo processo deve iniziare con una pianificazione attenta, che consideri il suolo e il clima per selezionare le specie più adatte. La preparazione del sito e un piano di manutenzione adeguato, che includa irrigazioni di soccorso e controlli delle erbe infestanti, sono essenziali per il successo a lungo termine dei progetti di forestazione.
Il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, ha sottolineato l’importanza della messa a dimora di alberi come strategia per un futuro sostenibile, evidenziando che ogni albero contribuisce a mitigare il cambiamento climatico e a migliorare la qualità dell’aria. Per garantire che i benefici delle nuove alberature siano duraturi, è necessario un approccio lungimirante che preveda non solo la piantumazione, ma anche una progettazione adeguata e una manutenzione costante nel tempo. Legambiente ha annunciato la campagna Festa dell’Albero, in programma dal 21 al 23 novembre 2025, con l’obiettivo di creare nuovi polmoni verdi nelle città , affrontando così gli effetti sempre più estremi della crisi climatica.
