Il tedesco Boris Becker ha recentemente condiviso un aneddoto interessante riguardante Jannik Sinner, il giovane talento del tennis italiano. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 2 novembre 2025, Becker ha rivelato che Sinner, nel 2022, gli aveva chiesto di diventare il suo allenatore. All’epoca, Sinner era seguito dal coach Riccardo Piatti e la proposta di Becker si inserisce in un contesto di grande aspettativa e ambizione per il futuro del tennista.
Becker, che ha conquistato Wimbledon a soli 17 anni, ha spiegato che la richiesta di Sinner doveva rimanere riservata. “Non sapevo come sarebbe finita la mia situazione legale a Londra”, ha dichiarato Becker, facendo riferimento alla sua condanna per bancarotta fraudolenta. Nonostante ciò, il tedesco non voleva lasciare Sinner senza supporto e suggerì due nomi per la sua formazione, tra cui spiccava Darren Cahill, considerato da Becker il migliore. I risultati di Sinner, che ha già vinto quattro tornei del Grande Slam a soli 24 anni, sembrano confermare la validità di quella scelta.
Becker: “Sinner mi ha chiesto di allenarlo”
Durante l’intervista, Becker ha approfondito la sua interazione con Sinner, sottolineando la sua impressione sul giovane atleta. La conversazione ha toccato anche la recente assenza di Sinner dalla Coppa Davis, che ha suscitato diverse critiche. Becker ha difeso Sinner, ricordando la sua esperienza personale: “Ho vinto la Davis due volte, nel 1988 e nel 1989, e l’anno successivo non partecipai. Avevo bisogno di riposo, proprio come lui. Il tennis è uno sport individuale, non siamo macchine”. Becker ha concluso affermando che l’Italia è fortunata ad avere un talento come Sinner nel suo panorama sportivo.
La nuova vita di Becker
Attualmente, Boris Becker risiede a Milano con la moglie Lilian. Tuttavia, il suo passato recente è stato segnato da eventi drammatici, tra cui una condanna per bancarotta fraudolenta che lo ha portato a trascorrere del tempo in carcere. Becker ha raccontato di aver vissuto momenti di grande paura, specialmente quando un detenuto aggressivo si è avvicinato a lui. “Avevo in mano il vassoio del pranzo e ho risposto, ma sono stato protetto da altri prigionieri”, ha spiegato. Un episodio significativo è avvenuto tre giorni dopo, quando il detenuto lo ha cercato per scusarsi, un gesto che Becker ha interpretato come una questione di rispetto, fondamentale all’interno delle prigioni.
La vita di Becker, segnata da alti e bassi, continua a interessare il pubblico, non solo per il suo passato nel tennis, ma anche per le sue riflessioni sulla vita e le relazioni interpersonali, che ha appreso durante i suoi difficili anni di detenzione.
