Il 1° novembre 2025, il Washington Post ha pubblicato un’analisi approfondita riguardante le intenzioni di Donald Trump di riprendere i test nucleari, un’azione che potrebbe richiedere anni e ingenti risorse finanziarie. Gli esperti interpellati hanno messo in evidenza i numerosi problemi che affliggono il Nevada Test Site, dove si svolgevano i test nucleari, dopo oltre 30 anni di inattività . La necessità di modernizzare le strutture e la carenza di personale qualificato sono tra le principali sfide da affrontare.
Le sfide del nevada test site
Il Nevada Test Site, che ha visto la sua ultima attività nel 1992 con il test sotterraneo a Rainer Mesa, è gestito dalla National Nuclear Security Administration, un’agenzia del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. La decisione di interrompere i test nucleari fu presa dall’allora presidente George Bush Sr., e nel 1996 il Trattato comprensivo per il divieto dei test nucleari (CTBT) fu adottato a livello internazionale, ma gli Stati Uniti non lo hanno mai ratificato. Nel 2023, la Russia ha annunciato il suo ritiro dal trattato, alimentando le preoccupazioni di un nuovo inizio della corsa agli armamenti nucleari.
Secondo Robert Peters, analista del think tank Heritage Foundation, la ripresa dei test è necessaria per dimostrare la determinazione degli Stati Uniti di non essere intimiditi da paesi come Cina, Russia e Corea del Nord, i quali continuano a sviluppare e testare le loro capacità nucleari. Tuttavia, il ritorno all’attività di test presenta ostacoli significativi, tra cui la necessità di aggiornare le infrastrutture del sito, descritto da alcuni esperti come “una fossa di ruggine”.
Costi e complessità della ripresa dei test
Riprendere i test nucleari non sarà un’impresa semplice né economica. Gli ex funzionari del Nevada Test Site hanno avvertito che la mancanza di esperienza e competenza nel campo dei test nucleari rappresenta un grave ostacolo. Attualmente, le nuove armi vengono testate attraverso modelli informatici e test subcritici, che non comportano esplosioni reali. Questo ha portato a una significativa perdita di know-how, rendendo difficile la preparazione per test veri e propri.
Inoltre, la situazione del personale è critica: molti dipendenti hanno lasciato il lavoro a causa di licenziamenti legati ai tagli di bilancio imposti dall’amministrazione di Elon Musk, mentre altri sono attualmente sospesi a causa dello shutdown. Dina Titus, deputata democratica del Nevada, ha espresso preoccupazione per la perdita di personale esperto, sottolineando l’importanza di queste figure nel processo di costruzione e arricchimento del materiale nucleare.
Tempistiche e costi dei test nucleari
Le tempistiche per la ripresa dei test nucleari variano notevolmente a seconda degli obiettivi. Secondo Ernest Moniz, fisico nucleare e ex membro dell’amministrazione Obama, potrebbero essere necessari anni per realizzare test significativi. Tuttavia, se l’obiettivo fosse semplicemente quello di effettuare un’esplosione nucleare per ragioni di propaganda, i tempi potrebbero essere ridotti a un anno. Gli esperti avvertono che i costi associati a un singolo test nucleare, anche il più semplice, possono superare i 100 milioni di dollari, rendendo l’impresa non solo complessa ma anche estremamente dispendiosa.
La questione della ripresa dei test nucleari solleva interrogativi importanti sulla direzione della politica di difesa degli Stati Uniti e sull’equilibrio delle forze globali, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da tensioni crescenti.
