Crosetto commenta i cori fascisti a Parma: “Occorre reagire con fermezza”

Franco Fogli

Novembre 1, 2025

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rilasciato dichiarazioni significative durante un evento elettorale tenutosi a Napoli il 1 novembre 2025, dove era presente il candidato del centrodestra, Edmondo Cirielli. Le sue parole hanno riguardato in particolare i controversi cori fascisti uditi a Parma, nella sede di Fratelli d’Italia, in occasione dell’anniversario della marcia su Roma, avvenuta il 28 ottobre.

Le dichiarazioni di Crosetto sui cori fascisti

Crosetto ha commentato i cori fascisti dicendo: “I cori fascisti di Parma si commentano da soli, sono qualcosa che nulla ha a che fare con Fratelli d’Italia, nulla doveva avere a che fare, quelle persone vanno prese a calci e mandati via”. Il ministro ha espresso la sua ferma condanna verso tali manifestazioni, sottolineando che non rappresentano i valori del suo partito. La Procura di Parma ha avviato un fascicolo per indagare l’accaduto, come confermato dal procuratore capo Alfonso D’Avino, il quale ha affermato che il procedimento è stato aperto per verificare la fondatezza delle notizie e per esplorare eventuali ipotesi di reato.

Riforma della giustizia: le posizioni di Crosetto

Durante lo stesso incontro, Crosetto ha affrontato il tema della riforma della giustizia, affermando che il referendum è un modo per affidare l’ultima parola al popolo. “Il problema è far capire bene di cosa si sta parlando. Non penso che questa riforma contenga nulla di negativo”, ha dichiarato il ministro. Ha evidenziato che il dibattito sulla giustizia è più politico che reale, e ha ribadito la necessità di ricostruire le condizioni affinché la giustizia possa garantire equità.

Crosetto ha anche fatto un confronto con altri Paesi europei, come Spagna, Francia e Germania, sottolineando che in questi contesti i pubblici ministeri operano sotto l’esecutivo. In Italia, ha spiegato, i pubblici ministeri rimarranno liberi di agire senza influenze esterne. Ha inoltre chiarito che la riforma proposta non intende alterare in modo significativo il rapporto fra magistratura e il suo operato, affermando che l’attuale percentuale di pubblici ministeri che passano da un ruolo all’altro è trascurabile.

Le affermazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, si inseriscono in un contesto politico complesso, dove le questioni legate alla giustizia e alle manifestazioni di estrema destra stanno sollevando un acceso dibattito.

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