Riforma della Giustizia: le opposizioni accusano Meloni di cercare libertà d’azione. Iniziativa per referendum in corso.

Lorenzo Di Bari

Ottobre 31, 2025

Il dibattito politico italiano si intensifica in un clima di crescente tensione, a seguito dell’approvazione di una nuova legge che ha scatenato reazioni forti da parte delle opposizioni. La premier Giorgia Meloni, al centro delle critiche, è accusata di voler concentrare il potere e di mettere in discussione l’indipendenza della magistratura. Le opposizioni, unite nel loro dissenso, hanno già avviato una campagna per raccogliere firme in vista di un possibile referendum.

Il clima politico dopo l’approvazione della legge

Il 2 maggio 2025, il Parlamento italiano ha visto l’approvazione di una legge controversa, scatenando immediatamente una reazione da parte delle forze di opposizione. La premier Meloni ha espresso la necessità di riforme per garantire una maggiore efficienza, puntando il dito contro i giudici che, a suo dire, ostacolano il progresso del Paese. Tuttavia, le opposizioni, tra cui il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, hanno risposto con fermezza, accusando Meloni di voler agire al di sopra della legge. Durante una conferenza stampa tenutasi al Senato, Elly Schlein, segretaria del PD, ha sottolineato come le dichiarazioni della premier sul Ponte di Messina dimostrino chiaramente la sua intenzione di ottenere “pieni poteri”, un concetto che ha trovato ampio consenso tra le forze di opposizione.

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha condiviso una visione simile, affermando che l’attacco di Meloni all’indipendenza dei poteri è un tentativo mirato di sottrarsi al controllo della magistratura. Anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra, hanno denunciato il tentativo di minare l’autonomia della magistratura, sottolineando la necessità di un’azione collettiva per difendere i principi democratici.

Le reazioni delle opposizioni e la raccolta firme

In risposta all’approvazione della legge, le forze di opposizione hanno già avviato la raccolta firme tra i parlamentari per promuovere un referendum. Il 2 maggio, Bonelli e Fratoianni hanno dichiarato che è un dovere mobilitarsi contro quella che definiscono una “svolta autoritaria”. Le opposizioni si sono unite per raccogliere le firme necessarie per portare la questione al voto popolare, con l’intento di annullare la riforma attraverso un referendum.

Nonostante i dissidi interni, come dimostrato dalla posizione di Carlo Calenda, che ha votato con il centrodestra, le forze di opposizione si sono dichiarate pronte a collaborare in vista della campagna referendaria. Schlein ha confermato l’intenzione di lavorare insieme alle altre forze per spiegare che la legge non rappresenta una vera riforma della giustizia, ma un tentativo di assoggettare il potere giudiziario al governo.

Le posizioni di Schlein e Conte sulla riforma

Elly Schlein ha ribadito che il Partito Democratico rimarrà compatto contro la riforma, sottolineando l’importanza di una battaglia unitaria tra le opposizioni. Nonostante ci siano state divergenze nella strategia di comunicazione, come l’annuncio di una conferenza stampa che ha colto di sorpresa i membri del Movimento 5 Stelle, Schlein ha confermato l’impegno del PD a lavorare insieme per la campagna referendaria.

Giuseppe Conte ha descritto la situazione attuale come un “disegno sistematico” di scardinamento della Costituzione, evidenziando che non si tratta di uno scontro ideologico, ma di una battaglia per difendere i principi fondamentali della democrazia. Schlein ha aggiunto che le parole della premier Meloni, che ha paragonato la situazione italiana a regimi autoritari, rafforzano la posizione delle opposizioni, mentre Matteo Renzi ha minimizzato l’impatto della riforma, definendola una “riformicchia”.

Il clima politico in Italia rimane teso, con le opposizioni pronte a lanciarsi in una campagna referendaria per contrastare le recenti decisioni del governo e difendere i valori democratici.

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