Le recenti dichiarazioni del ministro della Difesa belga, Theo Francken, hanno scatenato una reazione accesa tra Bruxelles e Mosca, evidenziando l’attuale tensione geopolitica in Europa. Il 29 ottobre 2025, in un’intervista rilasciata al quotidiano De Morgen, Francken ha affrontato il tema della sicurezza della NATO e delle potenziali minacce russe, in particolare in relazione all’uso di armi avanzate come il drone sottomarino Poseidon, recentemente presentato dal presidente russo Vladimir Putin.
La posizione del Belgio sulla minaccia russa
Nel corso dell’intervista, Francken ha risposto a una domanda cruciale riguardo alla possibilità di un attacco missilistico da parte della Russia contro Bruxelles. “No, perché a quel punto colpirebbe il cuore della NATO e noi distruggeremmo Mosca“, ha affermato, evidenziando la determinazione del Belgio nel difendere la sua sovranità e quella degli alleati. Il ministro ha anche sottolineato la necessità di un intervento collettivo da parte degli Stati Uniti in caso di aggressione, richiamando l’articolo 5 del Patto Atlantico, che prevede la risposta militare dell’intera Alleanza in caso di attacco a uno dei suoi membri.
Francken ha espresso preoccupazione per attacchi più subdoli e “mascherati” da parte della Russia, citando il fenomeno degli “omini verdi”, militari non identificabili che potrebbero provocare tensioni in paesi come l’Estonia, dove la minoranza russa è presente. Questo richiamo alla storia recente mette in evidenza la fragilità della situazione nei Paesi Baltici e la necessità di rimanere vigili contro le manovre di Mosca.
La risposta di Mosca e le dichiarazioni di Medvedev
Le dichiarazioni di Francken non sono passate inosservate a Mosca, dove Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Russia, ha risposto prontamente. Medvedev, noto per le sue affermazioni provocatorie, ha utilizzato il suo profilo sui social media per commentare le parole del ministro belga, sottolineando il successo del test del drone Poseidon. “Congratulazioni a tutti gli amici della Russia (e in particolare all’imbecille ministro della Difesa belga) per il test riuscito del drone sottomarino a propulsione nucleare Poseidon“, ha twittato Medvedev, definendo il Poseidon una “vera e propria arma apocalittica”.
In un ulteriore scambio su X, un utente ha suggerito di utilizzare il Belgio come banco di prova per il drone, a cui Medvedev ha risposto in modo perentorio: “Il Belgio sparirebbe”. Queste affermazioni non solo evidenziano la retorica bellicosa di Mosca, ma pongono anche interrogativi sulla stabilità della sicurezza europea e sull’efficacia delle alleanze esistenti in un contesto di crescente ostilità.
La situazione attuale, caratterizzata da un clima di crescente tensione tra NATO e Russia, richiede un monitoraggio attento e una risposta coordinata da parte degli alleati europei. Con la minaccia di nuove tecnologie belliche in aumento, come il drone Poseidon, la questione della sicurezza in Europa diventa sempre più cruciale.
