Il 29 ottobre 2025, a Roma, si è svolto il convegno intitolato “Le Breast Unit per il benessere delle pazienti”, organizzato dalla Fondazione per la medicina personalizzata. Durante l’evento, è emerso che in Italia l’80% dei centri oncologici dispone di una Breast Unit, dedicata al trattamento multidisciplinare del cancro al seno. Le strutture attive nel paese sono 280 e oltre 200 nuovi casi vengono gestiti ogni anno in 6 di queste unità . Questi dati sono stati presentati per sottolineare l’importanza di garantire assistenza a circa 925mila donne con diagnosi di neoplasia mammaria.
Il ruolo delle associazioni di pazienti
Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la medicina personalizzata, ha evidenziato come il cancro al seno rappresenti una patologia complessa, la cui incidenza è in aumento nei Paesi occidentali. A livello globale, questo tipo di tumore è il secondo più comune, con circa 2,3 milioni di nuovi casi diagnosticati ogni anno. Marchetti ha sottolineato l’importanza della gestione multidisciplinare, affermando che ogni neoplasia deve essere trattata da un team di professionisti con competenze diverse. L’incontro ha avuto come obiettivo quello di promuovere il confronto tra specialisti per migliorare la salute e il benessere delle pazienti.
Il ruolo delle associazioni di pazienti
All’evento hanno preso parte 12 associazioni di pazienti, evidenziando l’importanza di dare voce alle donne affette da cancro al seno. Andrea Botticelli, responsabile della Breast Unit del Policlinico Umberto I di Roma, ha descritto il convegno come un’iniziativa innovativa, concepita con un approccio inclusivo. Botticelli ha sottolineato la necessità di superare il tradizionale concetto di “paziente al centro”, proponendo un modello in cui la donna collabora attivamente con il proprio medico nelle decisioni terapeutiche. Questo approccio multidisciplinare mira a creare un ambiente di cura che favorisca la relazione, l’ascolto e la crescita condivisa.
Durante il convegno, sono stati proposti laboratori esperienziali che includono meditazione guidata, mindfulness e arte terapia, per rispondere alle nuove esigenze delle donne colpite da carcinoma mammario. Giuliana D’Auria, dell’UOC Oncologia Medica Interpresidio Sandro Pertini Sant’Eugenio di Roma, ha affermato che l’assistenza deve integrare strumenti validati da ricerche scientifiche. Lo sport, ad esempio, è stato riconosciuto come un valido supporto per il benessere fisico e psicologico delle pazienti, contribuendo al successo delle terapie anti-cancro.
Nuove prospettive nella cura del cancro al seno
L’alimentazione e la cultura rivestono un ruolo cruciale nel percorso di cura e nel follow-up delle pazienti. Agnese Fabbri, coordinatrice della Breast Unit dell’ospedale Santa Rosa di Viterbo, ha sottolineato come le associazioni di pazienti rappresentino un alleato fondamentale, come dimostrato dalla loro partecipazione attiva all’evento. La sinergia tra medici e pazienti è essenziale per sviluppare una medicina partecipativa e consapevole, dove le donne possano sentirsi sostenute e coinvolte nel loro percorso di cura.
Questo convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto e formazione per i professionisti del settore, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza e il supporto alle donne che affrontano la sfida del cancro al seno. La crescente attenzione verso la medicina personalizzata e il trattamento multidisciplinare potrebbe segnare un passo significativo verso un futuro più promettente per le pazienti.
