Prevenzione del cancro al seno: Patarnello di AstraZeneca elogia le poliziotte come esempi positivi

Marianna Ritini

Ottobre 29, 2025

Alla Scuola Superiore di Polizia di Roma, il 29 ottobre 2025, si è tenuta la presentazione dei risultati della campagna “Care for Caring 2.0”. Questo progetto, promosso da AstraZeneca, ha come obiettivo principale la sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno, un’iniziativa che ha suscitato l’interesse anche delle istituzioni governative.

Il valore della campagna

Francesca Patarnello, Vice President Market Access & Government Affairs di AstraZeneca Italia, ha sottolineato l’importanza di questa campagna, definendola “mirata e coerente” con l’approccio dell’azienda. Durante il suo intervento, ha evidenziato che l’obiettivo non è creare nuovi programmi, ma piuttosto rafforzare e sostenere quelli già esistenti. I risultati clinici emersi dal progetto “Care for Caring 2.0” dimostrano chiaramente l’importanza di accompagnare le comunità nel percorso di prevenzione, promuovendo una cultura della salute e la formazione di modelli positivi. Secondo Patarnello, tali iniziative generano effetti concreti e significativi sulla popolazione.

Il ruolo della Polizia di Stato

Patarnello ha messo in evidenza il contributo della Polizia di Stato, che rappresenta due elementi fondamentali: il ruolo centrale delle donne nella società e il supporto fornito dalle forze dell’ordine. Le donne in divisa, con il loro esempio, possono diventare modelli positivi, incoraggiando sia donne che uomini a prendersi cura della propria salute e a sfruttare le risorse disponibili per prevenire malattie gravi. Questa sinergia tra AstraZeneca e la Polizia di Stato è vista come un’opportunità per sensibilizzare ulteriormente la popolazione sulla salute.

Impegni governativi per la prevenzione

Patarnello ha anche parlato dell’impegno del Governo nell’aumentare le risorse destinate ai programmi di prevenzione, in particolare per il tumore al seno. Nella legge di Bilancio sono previsti fondi aggiuntivi che permetteranno di estendere le attività di prevenzione a fasce della popolazione attualmente non coperte. È fondamentale, ha aggiunto, che anche le donne che già hanno accesso ai programmi di prevenzione partecipino attivamente. Le ragioni per cui molte non vi partecipano sono variegate: alcune sono legate a situazioni di svantaggio o difficoltà di accesso ai servizi sanitari, mentre altre hanno origini culturali. I risultati ottenuti dalla campagna dimostrano l’importanza di continuare a lavorare per migliorare la situazione e garantire che tutti possano beneficiare di tali iniziative.

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