“Milano simile a Roma”: il sindaco Sala propone l’aumento della tassa di soggiorno

Lorenzo Di Bari

Ottobre 29, 2025

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha proposto di aumentare l’imposta di soggiorno per gli hotel di lusso, equiparandola a quella di altre città italiane come Roma, Firenze e Venezia. Questa iniziativa, se approvata, potrebbe portare a rincari significativi per i turisti, con Federalberghi che avverte di possibili aumenti fino al 15% sui prezzi delle camere.

Proposta di aumento della tassa di soggiorno

Il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, ha manifestato l’intenzione di raddoppiare l’imposta di soggiorno per gli hotel di lusso, attualmente fissata a 7 euro per le strutture a 4 e 5 stelle. La proposta mira a portare la tassa a 10 euro a notte, in linea con le pratiche di altre città europee, dove le imposte variano tra i 7 e i 10 euro. Sala ha sottolineato che Milano, essendo una città turistica con numerosi alberghi di alta qualità, merita un trattamento fiscale simile a quello di Roma. “È una richiesta legittima”, ha affermato, evidenziando la disparità attuale tra le città.

L’idea di Sala è di utilizzare i proventi di questo aumento per investimenti nella città, contribuendo così a migliorare i servizi e le infrastrutture. Tuttavia, la posizione di Federalberghi Milano è contraria a questa proposta, avvertendo che un intervento generalizzato potrebbe danneggiare le strutture ricettive, in particolare quelle che non sono situate nel centro della città o non rientrano nella categoria di lusso.

Le conseguenze per le strutture ricettive

Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, ha espresso preoccupazione per l’impatto che un aumento della tassa di soggiorno potrebbe avere sui prezzi delle camere. Attualmente, la tassa è fissata a 7 euro per gli hotel di alta categoria e a 6,30 euro per le strutture a tre stelle. Naro ha avvertito che un ulteriore incremento potrebbe tradursi in un aumento del 10-15% del costo totale del soggiorno per i turisti. Questa situazione potrebbe influenzare negativamente le prenotazioni, in particolare per le strutture che già faticano a competere con quelle di lusso.

Il Comune di Milano ha stimato che, nel 2025, l’imposta di soggiorno potrebbe generare un gettito di circa 75 milioni di euro, e un aumento della tassa potrebbe portare ulteriori 20-30 milioni di euro. Tuttavia, Naro ha sottolineato che l’aumento dei costi potrebbe spingere i turisti a scegliere destinazioni alternative, con conseguenze negative per il settore.

La situazione in altre città italiane

Il 1° marzo 2025, anche il Comune di Napoli ha aggiornato il tariffario della tassa di soggiorno, incrementando l’importo da 1 a 2 euro a persona per notte, a seconda della tipologia di struttura. Le locazioni brevi sono soggette a una tassa di 5 euro a notte, mentre le strutture extra-alberghiere come B&B e affittacamere pagano 4,50 euro. Gli hotel a una stella hanno un’imposta di 3 euro, mentre gli hotel di lusso a cinque stelle devono versare 6 euro a notte.

A Salerno, l’imposta è di 1,50 euro al giorno per persona dal 1° ottobre al 31 gennaio, e di 1 euro nel resto dell’anno, applicata fino a un massimo di sette pernottamenti consecutivi. A Caserta, l’imposta varia da 1,50 euro per le strutture generiche a 3 euro per gli hotel di lusso. In alcune città come Avellino e Benevento, la questione della tassa di soggiorno è ancora oggetto di discussione, senza decisioni definitive al riguardo.

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