Da lunedì 30 ottobre 2025, si apriranno le audizioni delle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato presso Palazzo Madama, segnando l’inizio di una fase cruciale per l’approvazione della Legge di Bilancio 2026. Questo processo si concluderà entro il termine fissato del 31 dicembre. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, chiuderà il ciclo di audizioni giovedì, previsto intorno alle 14.30.
Il dibattito attorno alla manovra finanziaria è acceso. L’opposizione critica il piano, etichettandolo come insufficiente, con un finanziamento previsto di soli 18,7 miliardi di euro, che non risponde adeguatamente alle esigenze di famiglie e imprese. Giorgetti, in diverse occasioni, ha sostenuto che la legge di bilancio cerca di bilanciare responsabilità economica e crescita, promettendo un impatto nullo sul deficit e un contestuale abbassamento delle tasse. Tra le misure principali spicca la riduzione della seconda aliquota dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro. A queste si aggiungono la quinta edizione della rottamazione e un nuovo superammortamento per le aziende.
La sottosegretaria all’Economia, Sandra Savino, ha dichiarato che durante il percorso parlamentare si potrà intervenire su alcune misure senza compromettere l’equilibrio generale della manovra. Savino ha sottolineato l’importanza di rendere il piano più rispondente alle necessità di famiglie e imprese, pur evitando di entrare nei dettagli delle possibili modifiche.
I fronti caldi della discussione
Tra i temi più controversi che saranno esaminati, emerge l’aumento della tassa sugli affitti brevi attraverso le piattaforme digitali, che ha sollevato forti proteste non solo da parte dei partiti della coalizione, ma anche delle associazioni di categoria. L’incremento della cedolare secca sulle locazioni inferiori ai 30 giorni dal 21% al 26% ha suscitato una levata di scudi. Anche la richiesta di un contributo di 4,5 miliardi per tre anni dalle banche ha creato malumori, in particolare all’interno di Forza Italia.
In questo contesto, si stanno esplorando possibili intese con l’opposizione per migliorare meccanismi che facilitino l’accesso al nuovo piano Transizione 5.0. Tuttavia, come ha ribadito il ministro Giorgetti, ogni modifica dovrà mantenere invariati i saldi di bilancio.
Il clima di tensione è palpabile mentre il governo si prepara a difendere la propria manovra di fronte alle commissioni, affrontando sfide significative sia interne che esterne. La prossima settimana si preannuncia cruciale per il futuro economico del paese, con l’attenzione puntata su come verranno gestiti i delicati equilibri tra crescita e responsabilità fiscale.
