Gaza: attacchi notturni delle IDF causano almeno 50 vittime, Trump rassicura sul cessate il fuoco

Franco Fogli

Ottobre 29, 2025

Israele ha recentemente avviato una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, giustificandoli con le presunte violazioni della tregua da parte di Hamas. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha commentato la situazione, affermando che la reazione israeliana è stata necessaria dopo l’uccisione di un soldato israeliano. Gli eventi si sono intensificati nella notte del 28 ottobre 2025, quando le forze israeliane hanno condotto raid massicci, portando a un bilancio tragico di vittime tra i palestinesi.

Attacchi aerei e vittime a Gaza

Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno eseguito attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, con un bilancio di almeno 50 palestinesi uccisi, tra cui 22 minorenni, secondo quanto riportato dalla Protezione Civile di Gaza. Circa 200 persone sono rimaste ferite durante questi raid, che sono stati descritti dal portavoce dell’agenzia gestita da Hamas, Mahmud Bassal, come una chiara violazione dell’accordo di cessate il fuoco. Bassal ha descritto la situazione a Gaza come “catastrofica e terrificante”, sottolineando l’impatto devastante degli attacchi sulla popolazione civile.

Le autorità israeliane giustificano le loro azioni affermando che Hamas ha violato la tregua, tra cui un attacco avvenuto a Rafah che ha portato alla morte di un soldato israeliano. Inoltre, Israele accusa Hamas di non aver restituito i corpi di 13 ostaggi, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco. Funzionari israeliani sostengono che il gruppo terroristico sia a conoscenza della posizione dei corpi e stia ritardando la loro restituzione con false dichiarazioni.

Dichiarazioni di Trump e situazione diplomatica

Il presidente americano Donald Trump ha rilasciato dichiarazioni in merito alla crisi, affermando che “nulla comprometterà il cessate il fuoco a Gaza” e che Israele ha il diritto di difendersi. Durante un’intervista a bordo dell’Air Force One, Trump ha sottolineato che Hamas ha promesso di comportarsi bene, ma ha avvertito che se non manterrà la parola, subirà conseguenze severe. Queste affermazioni giungono in un momento in cui i negoziati tra i rappresentanti di Hamas e i funzionari statunitensi sono stati intensificati, con incontri avvenuti in Egitto.

Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha confermato che il cessate il fuoco è ancora in vigore, nonostante le “scaramucce” tra le due fazioni. Vance ha dichiarato che piccoli scontri potrebbero continuare, ma il cessate il fuoco rimane ufficialmente attivo. Questo scenario complesso mette in evidenza le sfide diplomatiche che caratterizzano la regione e la fragilità della pace.

Accuse reciproche tra Israele e Hamas

Le tensioni tra Israele e Hamas continuano a crescere, con entrambe le parti che si accusano a vicenda di violazioni della tregua. Hamas ha negato le accuse di attacchi contro soldati israeliani e ha ribadito il suo impegno a rispettare l’accordo di cessate il fuoco. In una nota ufficiale, il gruppo ha affermato di non essere coinvolto nell’incidente a Rafah e ha rinviato la consegna di un corpo di ostaggio a causa delle violazioni israeliane.

Secondo le dichiarazioni delle IDF, un riservista israeliano, il sergente maggiore Yona Efraim Feldbaum, è stato ucciso nella Striscia di Gaza. Feldbaum, 37 anni, apparteneva al Corpo di Ingegneria militare e proveniva dall’insediamento di Neria in Cisgiordania. Questo evento ha ulteriormente inasprito le tensioni e ha portato a una escalation della violenza nella regione, rendendo la situazione sempre più precaria.

La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, sperando in una risoluzione pacifica del conflitto, ma i recenti eventi suggeriscono che la strada verso la pace rimane irta di ostacoli e incertezze.

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