Forlini (Unaitalia): “L’avicoltura italiana dimostra autosufficienza e qualità”

Lorenzo Di Bari

Ottobre 29, 2025

Il 29 ottobre 2025, nel corso dell’assemblea nazionale di Unaitalia, l’associazione che rappresenta il settore avicolo italiano, il presidente Antonio Forlini ha rivelato dati incoraggianti riguardo alla produzione avicola nel nostro Paese. Secondo le informazioni fornite, nel 2024 l’Italia ha raggiunto un tasso di autosufficienza del 105,6% per il settore avicolo, con una produzione di carne di pollo che ha coperto il 103,4% del consumo nazionale e una produzione di carne di tacchino che ha raggiunto il 118%. Questi risultati sono stati ottenuti nonostante le sfide legate a un contesto geopolitico e di mercato complesso e in evoluzione.

Stabilità e crescita nel settore avicolo

Durante l’assemblea tenutasi a Roma, Forlini ha sottolineato la resilienza del settore avicolo italiano, evidenziando come le incertezze globali non abbiano compromesso la solidità del comparto. “Il settore avicolo italiano conferma la propria solidità nonostante le incertezze e i timori legati a un contesto geopolitico e di mercato incerto e sfidante”, ha dichiarato il presidente di Unaitalia. La capacità di adattamento e la continua evoluzione della filiera sono state messe in evidenza come elementi chiave per il successo del settore.

Un altro aspetto importante emerso durante l’incontro è il Disciplinare di etichettatura delle carni avicole di Unaitalia, che celebra quest’anno il suo ventesimo anniversario. Questo strumento rappresenta un asset strategico per il settore, garantendo trasparenza e tracciabilità lungo tutta la filiera. Attualmente, il 76% della produzione nazionale aderisce a questo disciplinare, mentre un terzo della produzione certifica standard di benessere animale superiori ai requisiti di legge. Tra i parametri di benessere animale, il presidente ha citato l’uso di arricchimenti ambientali (61%), l’illuminazione naturale (66%), densità ridotte (33%) e genotipi a crescita più lenta (8,5%).

Impegni e richieste per il futuro

Unaitalia non si limita a monitorare i risultati, ma si impegna attivamente a supportare le aziende attraverso analisi dei fabbisogni e iniziative di formazione. Un esempio di questo impegno è la significativa riduzione dell’uso di antibiotici in avicoltura, che dal 2011 al 2024 ha visto una diminuzione del 95%, come riportato dai dati elaborati da Unaitalia su ClassyFarm.

Inoltre, l’associazione ha espresso la necessità di una strategia condivisa con le istituzioni per garantire condizioni di concorrenza eque rispetto ai competitor globali. Tra le priorità, Unaitalia ha sottolineato l’importanza della reciprocità negli accordi commerciali, in particolare con Paesi come il Brasile, la Thailandia e l’Ucraina. È fondamentale implementare controlli periodici e meccanismi di salvaguardia per tutelare il mercato europeo.

Un altro aspetto cruciale è l’obbligo di indicare l’origine della carne anche nei canali Ho.Re.Ca. e sulle piattaforme online, per garantire trasparenza e protezione dei consumatori. La richiesta di un impegno comune nella gestione dell’influenza aviaria è stata evidenziata, con l’auspicio di trovare risorse per attuare un piano strategico nazionale e sostenere la vaccinazione delle specie più a rischio.

Prevenzione e gestione dell’influenza aviaria

Forlini ha comunicato che Unaitalia ha già collaborato con il Ministero della Salute per sviluppare un piano preventivo per gli allevamenti a rischio, mirato a contenere la diffusione dell’influenza aviaria. Questo piano è attualmente in fase di attuazione, ma è necessario reperire risorse per indennizzare gli allevatori coinvolti.

Il presidente di Unaitalia ha chiarito che, sebbene la situazione sia monitorata con attenzione, non si può parlare di emergenza. “Al momento direi di no, perché siamo più o meno agli stessi numeri dello scorso anno”, ha affermato, evidenziando che, nonostante i focolai siano stati limitati, la situazione rimane critica a causa dell’attività migratoria degli uccelli e delle condizioni climatiche favorevoli alla diffusione del virus.

In merito ai danni provocati dall’aviaria, Forlini ha dichiarato che sono ancora in fase di stima, poiché i focolai sono stati pochi, ma sono emersi prima del previsto. La situazione richiede attenzione e una gestione proattiva per garantire la sicurezza e la sostenibilità del settore avicolo italiano.

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