Zappia (Sin): “La prevenzione può abbattere del 40-45% il rischio di malattie neurodegenerative”

Marianna Ritini

Ottobre 28, 2025

Il 28 ottobre 2025, Mario Zappia, presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) e docente di Neurologia presso l’Università di Catania, ha sottolineato l’importanza della prevenzione nelle malattie neurodegenerative durante il 55° Congresso della SIN, che si tiene al Centro Congressi di Padova. Zappia ha dichiarato che modificare gli stili di vita già a partire dai 40-50 anni potrebbe ridurre il rischio di sviluppare condizioni come la demenza fino al 45%. La sua affermazione si basa su recenti scoperte che dimostrano come il processo degenerativo possa iniziare 15-20 anni prima della manifestazione clinica dei sintomi.

La prevenzione come priorità nella neurologia

Zappia ha evidenziato che la prevenzione rappresenta una delle sfide più rilevanti nel campo della neurologia. Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha identificato diversi fattori di rischio modificabili per le malattie neurodegenerative. Intervenire su questi aspetti potrebbe portare a una significativa diminuzione del rischio di insorgenza di tali malattie. “Agire tempestivamente è cruciale”, ha affermato Zappia, sottolineando l’importanza di adottare abitudini più salutari durante la giovinezza e nella fascia di età adulta, tra i 40 e i 50 anni.

Il professore ha messo in evidenza che, oltre alla cura delle malattie, la neurologia moderna deve concentrarsi sull’anticipazione della diagnosi e sul rafforzamento della prevenzione. Tuttavia, ha anche notato che in Italia il sistema sanitario opera in modo disomogeneo, con 21 Regioni che non sempre si muovono con la stessa efficienza. “Il nostro intervento è regolato dal DM 70 del 2015 e dal DM 77 del 2022, che si occupano della gestione delle malattie croniche sul territorio”, ha spiegato.

Collaborazione tra specialisti e medici di base

Zappia ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra neurologi e medici di medicina generale per creare reti efficaci che garantiscano un interscambio fluido tra i centri ospedalieri e quelli territoriali. Questa interazione è fondamentale per gestire le patologie croniche, che rappresentano una parte significativa delle malattie trattate dagli specialisti.

Nel contesto attuale, il Governo sta valutando una bozza di legge di bilancio che prevede finanziamenti per migliorare la diagnosi e la gestione delle malattie neurodegenerative. “Per la prima volta, alcune patologie come l’epilessia e l’Alzheimer saranno incluse nel bilancio“, ha dichiarato Zappia, auspicando che tali risorse possano trovare una definizione concreta in Parlamento.

Il ruolo dell’assistenza e le nuove terapie

Zappia ha anche affrontato il tema dell’assistenza per le persone affette da malattie neurologiche, sottolineando che queste patologie sono la principale causa di disabilità a livello mondiale. Ha messo in evidenza come spesso il peso dell’assistenza ricada sui caregiver familiari, creando una situazione difficile per le famiglie. “La malattia non colpisce solo l’individuo, ma coinvolge l’intero nucleo familiare“, ha rimarcato, evidenziando la mancanza di supporto adeguato per i familiari.

Tra le novità discusse al Congresso, Zappia ha parlato dell’impatto dell’immunoterapia nella cura delle malattie neurodegenerative. Ha spiegato che l’uso di anticorpi monoclonali per affrontare proteine come la beta-amiloide nell’Alzheimer e la Tau nella malattia di Parkinson potrebbe portare a risultati promettenti nei prossimi mesi. “Siamo fiduciosi che questi trattamenti possano fornire risposte positive ai nostri pazienti“, ha concluso Zappia, lasciando aperte le speranze per il futuro della neurologia.

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