Nella giornata di venerdì 28 novembre 2025, i Cobas, insieme ad altri sindacati di base come Adl, Clap e Sial, hanno indetto uno sciopero generale che coinvolgerà tutti i settori sia pubblici che privati. Questa mobilitazione, che si svolgerà in diverse località italiane, è stata annunciata dal portavoce della confederazione Cobas, Piero Bernocchi, che ha delineato le motivazioni alla base di questa iniziativa.
Le richieste dei sindacati
I sindacati hanno avanzato una serie di richieste specifiche, tra cui la necessità di effettuare investimenti significativi nei settori pubblici, come la sanità , la scuola, le università , i trasporti e i servizi di assistenza. Un altro punto cruciale è il taglio delle spese militari, ritenuto eccessivo dai sindacati. Bernocchi ha sottolineato l’urgenza di stabilizzare i lavoratori precari e quelli in appalto della pubblica amministrazione, nonché la necessità di rinnovare i contratti di lavoro, sia pubblici che privati, con adeguamenti salariali per compensare l’inflazione reale.
In aggiunta, i sindacati chiedono il pieno adeguamento delle pensioni all’inflazione, l’abolizione della legge Fornero, la riduzione dell’orario di lavoro e l’introduzione di un salario minimo garantito. Le rivendicazioni includono anche il rispetto dei diritti di cittadinanza e libertà di movimento, così come la rottura dei legami economici con Israele, in segno di solidarietà con la lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese.
Critiche alle politiche economiche
La mobilitazione si oppone anche alle politiche economiche e fiscali contenute nella legge di bilancio, che secondo i sindacati favoriscono un’economia di guerra, spostando risorse dalle spese sociali verso gli armamenti. I Cobas criticano la privatizzazione di aziende energetiche, poste, telecomunicazioni e servizi pubblici, chiedendo invece la ripubblicizzazione di quelle già privatizzate.
Inoltre, viene denunciata la precarizzazione del lavoro attraverso pratiche di appalto e subappalto, che favoriscono le imprese private a scapito dei diritti dei lavoratori. Le violenze di genere e il divario salariale tra uomini e donne sono anch’essi punti di forte critica, insieme al ddl Sicurezza, che viene percepito come uno strumento di criminalizzazione del conflitto sociale.
Manifestazioni in tutta Italia
Durante la giornata di sciopero, sono previste manifestazioni in diverse città italiane, sia a livello provinciale che regionale. Le sigle sindacali intendono far sentire la loro voce e mobilitare i lavoratori per rivendicare diritti e dignità . Queste manifestazioni rappresentano un momento cruciale per i sindacati, che cercano di unire le forze per affrontare le sfide attuali e future, promuovendo una maggiore giustizia sociale ed economica.
La mobilitazione del 28 novembre si preannuncia come un’importante occasione per i lavoratori di esprimere le loro istanze e rivendicare un cambiamento significativo nelle politiche economiche e sociali del Paese.
