La qualità dei passi è fondamentale: scopri cosa incide sulla salute

Franco Fogli

Ottobre 28, 2025

Non è necessario raggiungere i 10.000 passi al giorno per garantire il benessere fisico: un recente studio suggerisce che la durata della camminata quotidiana sia più importante del numero di passi effettuati. Questo nuovo approccio emerge da ricerche condotte su adulti sedentari, evidenziando come una camminata più lunga possa ridurre il rischio di malattie cardiache e mortalità.

Il 28 ottobre 2025, la rivista Annals of Internal Medicine ha pubblicato i risultati di uno studio che ha coinvolto una coorte di adulti che camminano in media meno di 8.000 passi al giorno. La ricerca ha analizzato le differenze di rischio di mortalità e malattie cardiovascolari tra coloro che accumulano i loro passi in sessioni brevi rispetto a quelli che li accumulano in periodi più prolungati. I risultati indicano che chi dedica più tempo alla camminata quotidiana ha un rischio inferiore di malattie rispetto a chi completa il proprio conteggio di passi in meno tempo.

Il focus della ricerca

I ricercatori hanno esaminato i dati provenienti dal database Uk Biobank, coinvolgendo 33.560 adulti che compiono in media 8.000 passi o meno al giorno. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base alla durata delle sessioni di camminata: meno di 5 minuti, da 5 a meno di 10 minuti, da 10 a meno di 15 minuti e 15 minuti o più. La media dei passi giornalieri per i partecipanti era di 5.165. Il 42,9% accumulava la maggior parte dei passi in sessioni di meno di 5 minuti, il 33,5% in sessioni tra 5 e 10 minuti, il 15,5% tra 10 e 15 minuti e l’8% in sessioni di 15 minuti o più.

Dopo un follow-up di 9,5 anni, il rischio di mortalità per tutte le cause era del 4,36% per coloro che accumulavano la maggior parte dei passi in sessioni brevi, riducendosi all’1,83% per chi impiegava da 5 a 10 minuti, allo 0,84% per chi camminava tra 10 e 15 minuti e allo 0,8% per chi camminava per 15 minuti o più. Le malattie cardiovascolari hanno mostrato un rischio cumulativo significativamente più elevato per i partecipanti con sessioni brevi, evidenziando l’importanza della durata della camminata.

Riflessioni sulle implicazioni per la salute pubblica

I risultati di questo studio offrono spunti significativi per la salute pubblica, suggerendo che le linee guida sull’attività fisica potrebbero essere riformulate per incoraggiare camminate più lunghe, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul numero di passi. Questo è particolarmente rilevante per le persone sedentarie, che potrebbero trarre beneficio da un cambiamento nelle loro abitudini quotidiane.

I ricercatori evidenziano che promuovere camminate più lunghe potrebbe contribuire a migliorare la salute generale e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. L’invito è quindi a considerare non solo quanti passi si compiono ogni giorno, ma anche quanto tempo si dedica a camminare, incoraggiando così un approccio più sostenibile e salutare all’attività fisica.

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