Israele e le incertezze su una possibile messa in scena di Hamas: il corpo restituito potrebbe non appartenere a un ostaggio

Lorenzo Di Bari

Ottobre 28, 2025

Le autorità israeliane stanno affrontando una situazione complessa dopo la consegna di un corpo da parte di Hamas alla Croce Rossa, avvenuta il 27 ottobre 2025. Il cadavere, trasferito all’Istituto forense di Abu Kabir, situato a Tel Aviv, non è stato riconosciuto come appartenente a nessuno degli ostaggi israeliani. Gli esperti dell’istituto di medicina legale, dopo ore di esami, non sono riusciti a stabilirne l’identità e hanno avviato ulteriori analisi che potrebbero richiedere fino a due giorni, come riportato dal Times of Israel.

Le indagini sul corpo consegnato

Le autorità israeliane hanno espresso preoccupazione riguardo all’identificazione del corpo restituito. Secondo fonti ufficiali, normalmente la maggior parte dei corpi restituiti da Hamas o recuperati a Gaza vengono identificati rapidamente, in poche ore. Tuttavia, in questo caso specifico, cresce l’ipotesi che il cadavere non sia riconducibile a nessuno dei 13 ostaggi deceduti i cui resti sarebbero ancora nella Striscia di Gaza. Questo sviluppo ha sollevato interrogativi e preoccupazioni tra le famiglie degli ostaggi e tra le autorità israeliane.

Accuse di manovre da parte di Hamas

I media locali hanno riportato testimonianze di riservisti israeliani che suggeriscono che Hamas potrebbe aver inscenato il ritrovamento del corpo. Secondo quanto riportato da Channel 12 e Army Radio, il gruppo militante avrebbe scavato in una zona della parte orientale di Gaza City, portato un corpo da un edificio vicino e depositato il cadavere nella buca, per poi ricoprirlo e chiamare la Croce Rossa affinché assistesse alla presunta scoperta. Questa manovra, se confermata, potrebbe rappresentare una strategia di propaganda da parte di Hamas.

L’esercito israeliano (IDF) non ha ancora rilasciato commenti ufficiali in merito a queste accuse. Nella serata del 27 ottobre, Hamas ha consegnato il corpo alla Croce Rossa, che a sua volta lo ha trasferito ai militari israeliani a Gaza. Il cadavere è stato poi inviato all’Istituto forense di Abu Kabir per l’identificazione, ma la mancanza di risultati immediati ha sollevato ulteriori preoccupazioni.

Il contesto del conflitto

Questa situazione si inserisce in un contesto di tensione continua tra Israele e Hamas, con il conflitto che ha portato a una crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Le operazioni militari e le restituzioni di corpi sono diventate un tema delicato e complesso, influenzando le dinamiche politiche e sociali nella regione. Le famiglie degli ostaggi e l’opinione pubblica israeliana sono in attesa di chiarimenti e risposte, mentre le autorità continuano a lavorare per garantire la trasparenza e la verità riguardo a questi eventi tragici.

La situazione rimane fluida e in evoluzione, con le autorità israeliane che monitorano attentamente gli sviluppi e le indagini in corso, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione gli eventi che si svolgono in questa parte del mondo.

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