Il volume recentemente pubblicato analizza un cambiamento significativo nel modo in cui le nuove generazioni interagiscono con l’informazione e i processi di acquisto. La ricerca condotta dal Censis, presentata nel numero 17 di Icch – The Corporate Communication Magazine, evidenzia come i giovani della Generazione Z e Alpha, di età compresa tra i 14 e i 29 anni, si affidino sempre più ai social media per le notizie, mostrando un atteggiamento scettico nei confronti dei mezzi di comunicazione tradizionali.
Il panorama informativo delle nuove generazioni
Il 27 ottobre 2025, a Milano, presso la sede di Assolombarda, si è svolta la presentazione del numero 17 di Icch, intitolato “Come si informano le nuove generazioni? L’informazione che cambia”. Durante l’evento, è emerso che il 31,2% dei giovani preferisce utilizzare Instagram come canale d’informazione, mentre una percentuale significativa, il 70,3%, considera superflui i tradizionali mezzi di comunicazione come la televisione, la radio e i giornali. Questi dati mettono in luce un cambiamento radicale nelle abitudini informative, segnando una netta separazione tra le preferenze delle nuove generazioni e quelle delle generazioni precedenti.
Il tema è stato approfondito nel contesto del ciclo di eventi AssoTalk, organizzato da Assolombarda, che ha visto la partecipazione di esperti del settore. Relatori come Bianca Arrighini, CEO e Co-Founder di Factanza, e Federico Silvestri, amministratore delegato del Gruppo 24 Ore, hanno discusso delle nuove abitudini di consumo informativo e dell’importanza di adattare le strategie comunicative per attrarre i giovani. L’analisi ha messo in evidenza la necessità di sviluppare approcci innovativi per comunicare efficacemente con un pubblico che si aspetta contenuti rapidi e coinvolgenti.
Le sfide della comunicazione contemporanea
Stefania Romenti, Coordinatrice del Comitato Accademico di Icch e professoressa di Comunicazione Strategica e Sostenibilità all’Università Iulm, ha sottolineato le difficoltà di comunicare contenuti culturali in un contesto dominato dalla velocità e dalla superficialità. Secondo Romenti, è fondamentale preservare la “salute digitale” dei giovani, proponendo contenuti di qualità che stimolino una riflessione profonda. Ha esortato a creare un mix di mezzi di comunicazione diversi, affinché i messaggi possano essere educativi e significativi.
Durante la tavola rotonda moderata da Luca Crecchi, responsabile della redazione di Milano dell’Adnkronos, si è discusso dell’evoluzione della comunicazione nell’era degli algoritmi e dello scrolling. I partecipanti hanno evidenziato come le nuove generazioni vedano nella comunicazione non solo uno strumento informativo, ma anche un mezzo per l’autoimprenditorialità e per partecipare attivamente al dibattito pubblico. È emerso che le nuove generazioni sono capaci di discernere tra comunicazione autentica e superficiale, rendendo cruciale per le aziende raccontare storie genuine e coerenti con i propri valori.
Nuovi modelli di comunicazione e interazione
Un punto centrale del dibattito ha riguardato l’emergere di un modello di comunicazione basato sulla community, come sottolineato da Filippo D’Asaro, Branded Content Strategy Lead di Chora&Will. Questo approccio, a differenza dei tradizionali modelli giornalistici, prevede un coinvolgimento attivo del pubblico, che interagisce direttamente con le redazioni e i creatori di contenuti. La fiducia e la prossimità sono elementi chiave per costruire relazioni solide con le nuove generazioni, che sono sempre più attente alle proprie nicchie di interesse.
Emanuele Ranucci, Chief Marketing Officer di Editoria Italia, ha messo in guardia sull’importanza di discernere le fonti affidabili nell’era dell’intelligenza artificiale. Ha affermato che, sebbene l’AI possa rappresentare uno strumento utile, non deve sostituire il pensiero critico e la ricerca di informazioni verificate. Federico Silvestri ha aggiunto che i social media sono il punto di partenza per attrarre i giovani, ma è necessario guidarli verso piattaforme più tradizionali per un’informazione approfondita.
Il lancio del podcast Icch
L’evento ha anche segnato il lancio del podcast Icch – International Corporate Communication Hub, un progetto dedicato all’analisi delle trasformazioni culturali e sociali innescate dal cambiamento generazionale. Ogni episodio del podcast include interviste con esperti del settore, offrendo spunti pratici e visioni concrete sull’evoluzione della comunicazione aziendale. Gli ascoltatori possono trovare gli episodi sulle principali piattaforme di streaming, come Spotify e Apple Podcast.
Insieme al magazine Icch, il podcast si propone di affrontare i segnali di cambiamento nei diversi ecosistemi informativi, fornendo un’analisi utile per professionisti della comunicazione e per chi desidera comprendere le dinamiche della formazione dell’opinione pubblica oggi.
