Tassa sulle banche: Salvini avverte Patuelli, “Ogni lamentela costerà 1 miliardo in più”

Lorenzo Di Bari

Ottobre 26, 2025

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha rilasciato dichiarazioni incisive durante un evento a Napoli il 26 ottobre 2025, dove si è svolta la presentazione dei candidati della Lega per le prossime elezioni regionali. Le sue parole sono state una risposta diretta alle affermazioni del presidente dell’Associazione bancaria italiana (ABI), Antonio Patuelli, il quale ha sostenuto che il concetto di extraprofitti non esista nel contesto giuridico italiano.

Le parole di Salvini sulle banche

Salvini ha sottolineato che ogni lamentela da parte delle banche rappresenta un ulteriore miliardo che il governo potrebbe richiedere. Ha messo in evidenza come le banche stiano per chiudere l’anno con un guadagno di circa 50 miliardi di euro, sottolineando che gran parte di questi profitti proviene dalle commissioni imposte ai commercianti e dagli interessi sui prestiti. Ha evidenziato una disparità tra i profitti delle banche e le difficoltà economiche che molti cittadini e imprese stanno affrontando. Secondo il vicepremier, i banchieri dovrebbero sentirsi in imbarazzo per le loro lamentele, considerando il contributo di 4 miliardi richiesto dal governo.

Critiche al sistema bancario

Salvini ha messo in discussione il modo in cui le banche operano, affermando che una parte dei loro utili è garantita dallo Stato e, quindi, dai cittadini. Ha espresso che un modello imprenditoriale in cui i profitti sono privati mentre le perdite sono socializzate non è sostenibile. Ha invitato le banche a contribuire al bene comune, ad esempio, sostenendo il governo nell’assunzione di personale per il settore pubblico o nel finanziamento di iniziative per l’estinzione delle cartelle fiscali.

Le affermazioni di Patuelli

Dall’altro lato, Antonio Patuelli ha risposto alle affermazioni di Salvini durante un evento a Torino, dove ha discusso dell’educazione finanziaria. Ha chiarito che nel linguaggio giuridico italiano non esiste il concetto di extraprofitti, citando come unico esempio storico le industrie belliche durante la prima guerra mondiale. Patuelli ha contestato anche i dati forniti da Salvini, affermando che le cifre di 51 e 44 miliardi non sono corrette, poiché confondono ricavi lordi con utili netti già tassati.

Il futuro delle banche e la vigilanza

Patuelli ha rassicurato che non vi è il rischio che le banche trasferiscano l’onere fiscale sui clienti. Ha affermato che i costi dei conti correnti sono rimasti stabili o addirittura diminuiti grazie alla concorrenza tra banche tradizionali e digitali, e ha sottolineato l’importanza della vigilanza sia a livello nazionale che europeo nel monitorare le politiche di costo delle banche.

Le dichiarazioni di Salvini e Patuelli evidenziano un acceso dibattito sulla situazione economica italiana e sul ruolo delle istituzioni bancarie, in un contesto in cui la crescita economica e il benessere dei cittadini sono al centro dell’attenzione.

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