Il 26 ottobre 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha rilasciato una nota in risposta alle recenti notizie di stampa riguardanti la trasmissione “Report” di Rai3. L’Autorità ha voluto chiarire la propria posizione, sottolineando la piena indipendenza di giudizio dei suoi membri e la libertà di decisione che caratterizza il loro operato. Questo chiarimento arriva dopo che diversi quotidiani hanno riportato un incontro tra Agostino Ghiglia, componente dell’Authority, e Arianna Meloni, avvenuto il 21 ottobre, il giorno prima dell’imposizione di una multa di 150mila euro a “Report”.
La posizione del Garante
Il Garante ha affermato che ogni procedimento viene gestito dagli uffici competenti, i quali redigono uno schema di provvedimento che viene poi presentato al Collegio, come stabilito dall’articolo 15 del regolamento 1/2000. La proposta elaborata può essere approvata o respinta dal Collegio, il quale ha la facoltà di decidere in merito al contenuto presentato. Le deliberazioni, come specificato, vengono adottate a maggioranza dei votanti. In caso di parità , il voto del presidente ha valore decisivo, secondo quanto stabilito dall’articolo 153 del codice della privacy.
Il Garante ha voluto chiarire che, nel caso specifico della sanzione inflitta a “Report”, l’intera procedura è stata seguita in modo scrupoloso. Dopo un’ampia discussione, il Collegio ha preso una decisione in linea con la proposta formulata dagli uffici. Questo conferma l’aderenza dell’Autorità alle normative vigenti e la trasparenza del suo operato.
Le implicazioni della multa
La multa di 150mila euro inflitta a “Report” ha suscitato un acceso dibattito tra i media e l’opinione pubblica. La trasmissione di Rai3 è nota per affrontare temi di rilevanza sociale e politica, spesso scontrandosi con figure di spicco e istituzioni. L’azione del Garante ha messo in evidenza la delicatezza del rapporto tra libertà di informazione e protezione dei dati personali.
Il Garante ha ribadito che la decisione di sanzionare “Report” non è stata influenzata da fattori esterni, ma è stata il risultato di un’analisi approfondita e imparziale da parte degli uffici competenti. Ciò sottolinea l’importanza di mantenere l’integrità del processo decisionale all’interno dell’Autorità , garantendo che le sanzioni siano applicate in modo equo e giustificato.
In un contesto in cui la protezione dei dati personali è diventata una questione di crescente importanza, il Garante ha il compito di bilanciare le esigenze di tutela della privacy con il diritto all’informazione. La trasparenza nel processo decisionale e la comunicazione chiara delle motivazioni delle sanzioni sono essenziali per mantenere la fiducia del pubblico nell’operato dell’Autorità .
La questione rimane aperta, con l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica rivolta verso le future decisioni del Garante e il loro impatto sul panorama informativo italiano.
