Il 26 ottobre 2025, il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone, ha rilasciato dichiarazioni in merito alla nomina di Beatrice Venezi come direttore musicale del Teatro La Fenice. In un’intervista con il giornalista Sigfrido Ranucci, trasmessa durante il programma Report, Mollicone ha chiarito che la scelta di Venezi non è di natura politica, ma si basa su disposizioni di legge.
Le dichiarazioni di Federico Mollicone
Federico Mollicone, esponente di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che la nomina di Beatrice Venezi è una scelta legittima da parte del sovrintendente del teatro. “Non è una nomina politica, è una decisione prevista dalla legislazione italiana”, ha affermato Mollicone, evidenziando che il sovrintendente ha il diritto di nominare il direttore musicale. Il presidente della Commissione Cultura ha aggiunto che il sovrintendente rappresenta un governo eletto da milioni di italiani, il che conferisce legittimità alla sua decisione.
Mollicone ha anche commentato la sua partecipazione a Report, affermando di aver concesso l’intervista nonostante le sue riserve sul tipo di giornalismo praticato dalla trasmissione. “Ho deciso di parlare, anche se non condivido l’approccio di questo programma. Spero che le mie parole non vengano manipolate”, ha dichiarato, lasciando intendere che ci sia stata una certa strumentalizzazione in precedenti occasioni.
Il profilo di Beatrice Venezi
Beatrice Venezi è riconosciuta come una delle più talentuose professioniste nel campo della musica. Mollicone ha elogiato le sue capacità artistiche, definendola “una bravissima professionista e artista”. La nomina di Venezi ha suscitato dibattiti, ma il presidente della Commissione Cultura ha messo in evidenza che le sue competenze e il suo talento sono il motivo principale della sua scelta, piuttosto che eventuali simpatie politiche.
Inoltre, Mollicone ha fatto riferimento al premio Atreju 2021 ricevuto da Venezi, rispondendo a chi potesse considerare tale riconoscimento come un elemento di discriminazione politica. “C’è una legge in Italia contro la discriminazione politica. Anche se avesse simpatie per un governo rispetto a un altro, non c’è nulla di male”, ha affermato, difendendo la nomina e il diritto del sovrintendente di operare secondo le leggi vigenti.
La discussione sulla nomina di Beatrice Venezi si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sulle procedure di nomina nel settore culturale italiano, con Mollicone che ha messo in evidenza l’importanza di rispettare le norme stabilite dalla legge, al di là delle polemiche politiche.
