L’ex prefetto Filippo Piritore, arrestato il 24 ottobre 2025 con l’accusa di aver ostacolato le indagini sull’omicidio di Piersanti Mattarella, è stato sottoposto a interrogatorio dal giudice per le indagini preliminari, Antonella Consiglio. Durante l’udienza, Piritore ha negato tutte le accuse, come già fatto nel settembre 2024, quando aveva affermato di non aver mai manomesso il guanto rinvenuto all’interno di una Fiat 127.
La gip Consiglio ha evidenziato che, a distanza di oltre quarant’anni dai fatti, Piritore non ha mostrato segni di pentimento. Nella sua ordinanza di custodia cautelare, il giudice ha sottolineato come l’ex funzionario di polizia, durante l’interrogatorio, avrebbe potuto limitarsi a dichiarare di non ricordare, data la lunga distanza temporale, ma ha invece fornito informazioni che hanno complicato ulteriormente la situazione. “Chi si comporta in questo modo manifesta una volontà delittuosa che esclude qualsiasi possibilità di un comportamento futuro favorevole”, ha scritto la gip.
Secondo la Consiglio, Piritore ha continuato a mentire e depistare le indagini sin dal 1980, quando era un giovane poliziotto, e ha proseguito in questo comportamento fino ad oggi, occultando prove e informazioni cruciali per il caso.
Ricorso al tribunale del riesame
Gli avvocati di Piritore, Gabriele Vancheri e Dino Milazzo, hanno annunciato che presenteranno ricorso al tribunale del riesame. Durante l’interrogatorio, i legali hanno sostenuto con fermezza l’innocenza del loro assistito, contrariamente a quanto sostenuto dalla Procura di Palermo, guidata da Maurizio De Lucia. I legali affermano che Piritore non ha mai depistato le indagini, ma anzi ha sempre collaborato con la giustizia.
L’attenzione su questo caso rimane alta, poiché l’omicidio di Piersanti Mattarella, avvenuto nel 1980, rappresenta uno dei capitoli più oscuri della storia italiana. Le indagini, che si sono protratte nel tempo, hanno visto diversi sviluppi e colpi di scena, ma la verità continua a sfuggire. La difesa di Piritore si prepara ora a combattere in tribunale per dimostrare l’innocenza del proprio cliente e chiarire il suo ruolo in questa intricata vicenda.
Con la presentazione del ricorso, si attende ora la decisione del tribunale del riesame, che potrebbe avere importanti ripercussioni sul futuro di Piritore e sul proseguimento delle indagini relative all’omicidio di Piersanti Mattarella.
