Francesco Capaccio, avvocato giuslavorista e consulente del lavoro, ha espresso considerazioni significative riguardo al ruolo dei tecnici nel contesto del nuovo quadro normativo, durante il talk “Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta”, tenutosi il 25 ottobre 2025 a Napoli. L’evento è stato organizzato da FonARCom nell’ambito della Convention dei Consulenti del Lavoro.
Il ruolo dei consulenti del lavoro
Capaccio ha sottolineato l’importanza della funzione dei consulenti del lavoro, evidenziando come la loro attività sia fondamentale per garantire un equilibrio tra le tutele economiche e le normative a favore dei lavoratori. In un contesto in continua evoluzione, i consulenti non solo supportano le imprese, ma fungono anche da punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni, occupandosi di questioni complesse e dinamiche. Questa responsabilità richiede una preparazione adeguata e una comprensione profonda delle normative vigenti.
Le sfide del principio di equivalenza
Durante il suo intervento, Capaccio ha messo in luce il principio di equivalenza, definendolo come una grande opportunità per le aziende, ma anche come una sfida. Non basta dichiarare l’equivalenza di un contratto; è essenziale dimostrarla attraverso un’analisi dettagliata delle tutele, del welfare, degli inquadramenti e delle politiche attive. Un errore in questo ambito potrebbe portare all’esclusione da una gara d’appalto, con conseguenze economiche significative per l’azienda coinvolta.
Le nuove responsabilità delle imprese
Capaccio ha evidenziato che il nuovo Codice degli Appalti, insieme al correttivo successivo, ha spostato il baricentro della responsabilità verso le imprese e i loro consulenti. Questi ultimi sono ora chiamati a valutare la coerenza dei contratti collettivi selezionati, non solo come un adempimento formale, ma come un’analisi sostanziale basata su parametri oggettivi, inclusi i livelli retributivi, il welfare, la formazione e la sicurezza. Un approccio tecnico e consapevole è fondamentale per evitare contenziosi e garantire la conformità alle Linee guida dell’ANAC.
Opportunità di crescita per le aziende
Secondo l’esperto, il principio di equivalenza non deve essere visto come un ostacolo, ma come un’opportunità per migliorare la qualità della consulenza. Le aziende devono affrontare questo cambiamento con un metodo chiaro, analizzando i contratti e confrontando le clausole per garantire i diritti dei lavoratori. In questo contesto, il consulente del lavoro assume un ruolo cruciale come garante e supporto strategico.
Implicazioni per il mercato degli appalti
Capaccio ha concluso il suo intervento sottolineando che l’equivalenza non rappresenta una libertà illimitata, ma una responsabilità condivisa. Ogni scelta contrattuale deve essere ben motivata e documentata per proteggere l’impresa da rischi sanzionatori e reputazionali. Questo approccio contribuirà a creare un mercato degli appalti più trasparente e competitivo. L’avvocato ha affermato che il consulente del lavoro ha l’opportunità di diventare il vero collegamento tra la normativa e la realtà operativa, trasformando l’equivalenza da un vincolo normativo a una leva di crescita per le aziende.
