Italia-Brasile: dalla semplificazione della cittadinanza ai passaporti scomparsi in tribunale

Marianna Ritini

Ottobre 25, 2025

Il fenomeno legato alla cittadinanza italiana per discendenza continua a generare non pochi problemi, specialmente in ambito giudiziario. La rete di comunicazione tra le procure, i comuni e i consolati sembra mostrare delle lacune significative, creando situazioni di incertezza e confusione. Questo scenario emerge in seguito all’analisi condotta dall’agenzia di stampa Adnkronos, che ha portato alla luce una serie di problematiche legate a questa complessa questione.

Le complicazioni della cittadinanza italiana

Nel contesto attuale, si osserva un incremento di cittadini italo-brasiliani che si trovano coinvolti in procedimenti penali in Italia. Un aspetto preoccupante è la frequente mancanza di notifiche che non giungono a destinazione, rendendo difficile il corretto svolgimento delle indagini. Spesso, i documenti che attestano la loro cittadinanza italiana sembrano sparire nel nulla. Le cause possono essere molteplici: una richiesta non archiviata, un file dimenticato o la mancanza di risposta da parte di un comune o di un consolato. La situazione è aggravata da negligenze che non possono essere considerate casuali. Così, alcuni brasiliani si ritrovano con un passaporto italiano che sembra “apparire e scomparire” a seconda delle circostanze.

Le implicazioni legali della cittadinanza

La cittadinanza italiana riveste un’importanza cruciale nel contesto legale. Infatti, è possibile perseguire reati commessi all’estero che coinvolgono cittadini italiani, a condizione di presentare un’istanza di procedimento. Tuttavia, affinché l’azione legale possa avere successo, è fondamentale che l’indagato abbia una presenza fisica in Italia o che ci sia la possibilità che possa essere presente. Essere in possesso di un passaporto italiano diventa quindi un elemento chiave. Inoltre, eventuali condanne in Italia possono influenzare il mantenimento della cittadinanza. Pertanto, la corretta identificazione della residenza di un indagato o la verifica del possesso del passaporto possono determinare l’esito di un procedimento giudiziario. La mancanza di risposte da parte dei comuni o dei consolati può ostacolare l’intero processo.

Il mercato delle residenze e le frodi

Negli ultimi due anni, sono emerse diverse truffe legate alla cittadinanza italiana, con la complicità di alcuni comuni. In particolare, nel Nord Est del paese si sono registrati casi emblematici. Un esempio è quello di Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, dove un’inchiesta della Guardia di Finanza ha svelato un sistema fraudolento. Tra il 2018 e il 2022, circa 160 cittadini sudamericani hanno soggiornato brevemente nel comune per completare le pratiche burocratiche necessarie al riconoscimento della cittadinanza. Questo schema, secondo le autorità, si basava su dichiarazioni false e attestazioni di residenza illecite. Anche a Val Zoldo, in provincia di Belluno, si sono riscontrati oltre 600 casi di oriundi sudamericani. Le frodi coinvolgevano agenzie e funzionari pubblici che organizzavano residenze fittizie per accelerare il processo di ottenimento della cittadinanza, dietro pagamento di somme ingenti.

Statistiche sulla cittadinanza italiana

Secondo le stime dell’Istat, nel 2024 si prevede che le acquisizioni di cittadinanza italiana raggiungano quota 121mila, con un incremento del 4,4% rispetto alle 116mila del 2023. La maggior parte di queste acquisizioni avviene per discendenza, con un forte afflusso di richieste dai Paesi dell’America centro-meridionale. In particolare, il Brasile e l’Argentina registrano i numeri più elevati, con oltre 41mila e circa 33mila acquisizioni rispettivamente. I consolati di San Paolo e Buenos Aires sono i principali punti di riferimento per queste pratiche, con quasi il 30% del totale delle acquisizioni.

Le nuove normative sulla cittadinanza

La recente legge del 23 maggio 2025, che ha convertito il decreto-legge del 28 marzo 2025, introduce modifiche significative alla legislazione italiana sulla cittadinanza. Questa nuova normativa limita lo ius sanguinis per i figli e i nipoti di italiani nati all’estero, richiedendo un legame effettivo con l’Italia. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di mantenere il principio dello ius sanguinis, ma ha anche evidenziato la necessità di evitare abusi e la commercializzazione dei passaporti italiani. La nuova legge rappresenta un tentativo di garantire che la cittadinanza sia trattata con la serietà che merita.

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